Elezioni a San Giuseppe Vesuviano: il ballottaggio Sepe-Andreoli parte tra i veleni
CRONACA
13 giugno 2024

Elezioni a San Giuseppe Vesuviano: il ballottaggio Sepe-Andreoli parte tra i veleni

Andrea Ripa

I festeggiamenti per aver «superato» il primo scoglio sono passati, il conto alla rovescia che porterà all’ultima sfida è partito non appena lo spoglio elettorale si è concluso con il risultato del ballottaggio che tra meno di due settimane vedrà il testa a testa per la scelta del nuovo sindaco. Da un lato Tommaso Andreoli, leader della coalizione di civiche di centrodestra; dall’altro Michele Sepe, candidato alla carica di sindaco per il centrosinistra e autore di una autentica rimonta su Vincenzo Sangiovanni rimasto – a dispetto delle aspettative – fuori dai giochi per la fascia tricolore. A dispetto della ripartenza dei comizi, che ogni gruppo ancora in corsa sta organizzando in vista di queste due settimane, il ballottaggio è già entrato nel vivo. Tra veleni, stoccate e messaggi rivolti agli avversari: le prossime due settimane rischiano di gettare ulteriore benzina sul fuoco della politica sangiuseppese. D’altronde da lunedì è cominciata una nuova partita elettorale, in ballo non c’è soltanto la fascia da sindaco di Andreoli o di Sepe, ma anche numerosi seggi che sono ancora in bilico.

L’affondo di Andreoli

Ad alzare il tiro è il leader della coalizione di centrodestra arrivato davanti a tutti nella corsa a tre per la fascia tricolore. Nel mirino di Andreoli – riferimento della vecchia amministrazione messa alla porta dal decreto di scioglimento per infiltrazioni, oggi al centro di numerose contestazioni, – gli avversari diretti per la fascia: «Il risultato del primo turno è stato davvero importante per la nostra coalizione ed ha dimostrato quanto la città sia molto più matura e consapevole delle strumentalizzazioni di una parte politica che si presenta come “nuovo” ma che, purtroppo, venendo dal passato, mette in campo pratiche davvero vecchie che tanto male hanno fatto alla nostra città ed al buon nome della classe dirigente locale. – spiega l’ex vicesindaco rivolgendosi a chi in queste settimane ha puntato fortemente il dito su scioglimento e impresentabili – Avremo modo in questo ballottaggio di affrontare tanti temi nei particolari, di entrare nei contenuti, ponendo fine alla pratica delle strumentalizzazioni o, peggio ancora, del teatrino di chi a chiacchiere promette una cosa e nei fatti ne sta già facendo un’altra. A partire dalla “normalizzazione” di questa città e dalla qualità dibattito politico. La “normalizzazione” resta un punto fondamentale, un obiettivo importante. Ma cos’è la normalizzazione? Alzare il livello del confronto, misurarsi sul piano dei contenuti, con rispetto verso gli avversari e reciproca legittimazione. Non si può da un lato puntare alla normalizzazione e poi, dall’altro, infangare persone perbene, offenderle, delegittimare l’avversario e presentarsi come nuovo quando la storia personale e politica racconta tutt’altro».

Il centrosinistra di Sepe

Nella coalizione del campo largo il ballottaggio è stato accolto con grandi festeggiamenti, anche se il tempo di esultare è già passato. «Il nostro percorso va avanti e ha bisogno di tutti i cittadini sangiuseppesi. Ci aspettano due settimane in cui torneremo nelle strade, nelle piazze e nei quartieri. Perché per noi la politica non è un fine ma lo strumento per dare voce al cambiamento che la nostra città desidera da tempo», il messaggio che l’ortopedico con la passione per la politica ha fatto girare attraverso i suoi canali dopo aver firmato la prima impresa di aver raggiunto il turno di ballottaggio.Sepe se la giocherà nel faccia a faccia contro Andreoli soprattutto grazie ai voti raccolti dal Partito Democratico, prima lista dell’intera competizione elettorale e vero traino dell’aspirante sindaco sangiuseppese. Ed è proprio dai democrat arriva l’appello a «continuare sulla strada del cambiamento. Non possiamo tornare al passato e nelle condizioni in cui è stato lasciato il paese in questi anni».

L’amarezza di Sangiovanni

Questi sono anche i giorni dei bilanci. Il primo a farli è Vincenzo Sangiovanni, candidato sindaco di una coalizione di civiche, che andrà a ricoprire l’incarico di consigliere di minoranza. «Ringrazio tutti che mi hanno accompagnato in questo progetto. – ha affidato a un post le sue parole – L’amarezza c’è, come nasconderlo. Il voto è sovrano e saremo sempre dalla parte della città, della nostra amata San Giuseppe Vesuviano».Vincenzo Sangiovanni è uno degli undici sicuri di uno scranno in consiglio comunale, il voto del ballottaggio – qualunque esso sia – gli servirà soltanto a conoscere chi saranno i suoi compagni di avventura nel prossimo quinquennio in cui il primario del Cotugno sederà tra i banchi delle forze di minoranza.