«Gigio Donnarumma lo considero uno dei portieri più forti al mondo. Noi dobbiamo essere onorati di avere uno stabiese in Nazionale e persino capitano». Parola di Gennaro Iezzo, ex portiere di Verona, Cagliari e Napoli e oggi allenatore in cerca di una panchina. Nel frattempo si dedica ai bambini con la sua scuola calcio, la Stabia Academy. «C’è tanto lavoro dietro ma ci togliamo grande soddisfazioni perchè molti bambini vengono con l’idea di fare divertimento e sport che aiuta la salute. Poi se hanno qualità o talento ben venga. Tocca noi fagli capire come ci si comporta in campo e fuori. «Donnarumma è un classe ‘99 ma sembra un veterano perchè, ormai, gioca da sette-otto anni», ha aggiunto Iezzo, che ieri è intervenuto alla trasmissione “Sogno europeo”, in onda sui canali social di Metropolis. A proposito di Gigio Donnarumma, il portiere della Nazionale di Spalletti ha avuto lo stesso allenatore di Gennaro Iezzo, Ernesto Ferraro. morto cinque anni fa. Ferraro è stato lo scopritore di tutti i portieri di Castellammare arrivati in serie A come Iezzo, Mirante e i fratelli Donnarumma. «Ne approfitto sempre quando si parla di Ernesto Ferraro per ricordarlo con affetto – dice Iezzo – Lui è stato l’artefice delle nostre carriere e mi riferisco non solo alla mia ma anche a quelle di Mirante e dei Donnarumma. A proposito vi racconto un episodio. A 18 anni avevo smesso col calcio ma Ernesto venne fino a casa a prendermi per convincermi. Lui mi vide a 13 anni sul campo del Club Napoli e disse «ti faccio arrivare in serie A se vieni con me». Quando venni a Napoli- continua Iezzo – feci un’intervista e con me c’era Ernesto Ferraro e ricordo che lui parlava di Gigio, che all’epoca aveva 8 anni, e diceva che sarebbe arrivato in Nazionale. E anche in quel caso aveva visto giusto». L’ultima parte della sua carriera Iezzo l’ha trascorsa a Napoli vincendo due campionati, dalla C1 alla A e giocando anche in Europa. Napoli che dopo l’utima stagione deludente riparte da Conte. Tra gli obiettivi di mercato ci sarebbe Chiesa. Un calciatore che in Nazionale si trasforma. «Chiesa deve giocare negli ultimi trenta metri dove diventa devastante e li fa vedere tutte le qualità – osserva Iezzo – Il problema è che alla Juve lo fanno fare il terzino ma è nella posizione che occupa in Nazionale che fa la differenza». Nella carriera di allenatore, Iezzo ha avuto una esperienza all’estero che ricorda con piacere. «Quella in Bulgaria sulla panchina del Botev. Lì si vive il calcio in modo più leggero. Sembra assurdo ma in Bulgaria ci sono più strutture sportive rispetto all’Italia dove si vive di calcio. Il presidente che doveva subentrare due anni fa era napoletano – ricorda- lui mi chiamò ma avevo delle remore per via della lingua. Infatti prese un tecnico bulgaro ma siccome la situazione era preoccupante alla fine mi richiamò e accettai. Fortunatamente poi ci siamo salvati». Per quanto riguarda gli allenatori, in questi Europei ci sono alcuni italiani come Calzona (Slovacchia) e Rossi che guida l’Ungheria. «Una volta ci siamo incontrati e gli ho chiesto perchè non lo chiamano in Italia per dargli una panchina – ha concluso Gennaro Iezzo – Per me è un peccato non non vederlo su una panchina importante in Italia».
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21 giugno 2024
Iezzo: «Orgogliosi di Gigio, è il numero uno»