E’ ormai un braccio di ferro estenuante quello tra i sindacati e l’Eav. All’indomani dell’ennesimo sciopero proclamato da Orsa, che è stato definito un successo in quanto a numeri di dipendenti che vi hanno aderito, arriva la replica secca dell’azienda che gestisce le corse Circum tra Napoli e l’area Vesuviana fino a Sorrento. Ed è un comunicato durissimo: «Ci vuole coraggio a parlare di straordinario successo quando si lasciano a piedi decine di migliaia di passeggeri per motivi tecnici (ed incomprensibili per gli utenti) e centinaia di lavoratori che non aderiscono allo sciopero con le mani nelle mani a non far nulla. D’altronde il sindacato Orsa di Eav considera il proprio reparto da sempre come se fosse autonomo dal destino dell’intera azienda.Immaginiamoci se ogni comparto dell’azienda facesse sciopero a turno bloccando la ferrovia: una volta i macchinisti come è successo oggi. Una volta i capostazione. Una volta gli amministrativi. Una volta il Dco , una volta gli operai della manutenzione e così via».
In riferimento allo sciopero di 4 ore proclamato della Orsa, Eav ha diffuso i seguenti datI su circa 870 dipendenti presenti nelle ore di sciopero hanno aderito 106 unità per una percentuale del 12,1%. La circolazione sulle flegree si è fermata totalmente. Sulle linee vesuviane nelle ore di sciopero sono partite 3 corse. Poi il servizio si è fermato completamente.
La ferrovia, ricorda Eav, «è come una catena di montaggio se manca un passaggio si ferma tutto». Insomma, non può funzionare così. «Nell’ultimo anno sono successe due cose importanti nelle relazioni sindacali. La prima: il licenziamento di tutti coloro i quali erano addetti a fare i turni dei macchinisti e Capotreno della vesuviana, i quali si timbravano il cartellino l’uno con l’altro , ben nove persone, un intero comparto. La seconda : un accordo firmato da 6 sindacati su 8 che consente di evitare un assurdo storico, per fare un’ora di straordinario ne devo pagare sette, cioè un intero turno». Dunque «è venuto il momento di ragionare che ognuno non può andare per conto suo e che se l’azienda va a fallimento la responsabilità è di tutti, dobbiamo sentirci l’uno parte dell’altro perché in caso contrario non ci sono prospettive di andar lontano. Ha aderito allo sciopero la maggioranza del personale viaggiante treni, ma soltanto due persone degli altri reparti della ferrovia e pochissimi autisti di pullman. Un segno evidente che la stragrande maggioranza dei lavoratori di Eav ritiene lo sciopero del personale viaggiante ferrovia ingiustificato».