Sono già 250 i pedoni travolti e uccisi sulle strade italiane dall’inizio dell’anno, nove solo nell’ultima settimana, con due episodi di pirateria. Le vittime sono 170 uomini e 80 donne, 141 avevano più di 65 anni, quasi il 60 per cento del totale. Sono i dati aggiornati a ieri, domenica, dell’Osservatorio Asaps-Sapidata diffusi dall’Associazione sostenitori della Polizia stradale. Nel primo semestre del 2023 le vittime erano state 191 e 485 nell’intero anno. La Lombardia è al primo posto tra le Regioni con il maggior numero di decessi (39) e due vittime anche nell’ultima settimana, seguita da Lazio e Campania, con 31, ed Emilia-Romagna con 27. La sicurezza. La sicurezza stradale in Italia continua a destare preoccupazione, con i dati più recenti che mostrano un aumento significativo del numero di vittime per incidenti stradali. In particolare, la situazione diventa ancora più drammatica se si analizzano i dati relativi ai pedoni, che rappresentano una fetta consistente delle vittime. Secondo le statistiche pubblicate dall’ISTAT, nel primo semestre del 2024 si è registrato un incremento del 7% nel numero complessivo di morti sulle strade italiane rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo dato è già di per sé allarmante, ma il fatto che i pedoni siano sempre più spesso coinvolti in incidenti mortali rende la situazione ancora più grave. Il fenomeno. Nella prima metà dell’anno, sono stati registrati oltre 150 decessi di pedoni, un numero che rappresenta un aumento del 10% rispetto ai dati del 2023. La maggior parte di questi incidenti si è verificata nei centri urbani, dove il traffico è più intenso e la convivenza tra veicoli e pedoni è più difficile da gestire. Uno degli aspetti più preoccupanti è che molti di questi incidenti avvengono in prossimità delle strisce pedonali o delle aree destinate al transito pedonale. Ciò indica una scarsa attenzione da parte degli automobilisti e, in alcuni casi, una carenza di infrastrutture adeguate che garantiscano la sicurezza dei pedoni. Le cause. Diversi fattori contribuiscono a questo incremento. Tra le principali cause si segnalano l’eccesso di velocità, la distrazione alla guida, spesso dovuta all’uso del cellulare, e la guida in stato di ebbrezza. Questi comportamenti irresponsabili continuano a mietere vittime, nonostante le campagne di sensibilizzazione e i controlli delle forze dell’ordine. La distrazione, in particolare, è un fattore sempre più rilevante. I dati indicano che un numero crescente di incidenti mortali è causato da automobilisti che utilizzano lo smartphone mentre sono al volante. Questo comportamento è estremamente pericoloso, soprattutto nelle aree urbane dove la presenza di pedoni è elevata.
Le istituzioni. Di fronte a questa emergenza, le istituzioni stanno cercando di correre ai ripari. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato un piano di interventi volto a migliorare la sicurezza stradale, con un focus particolare sulla protezione dei pedoni. Tra le misure previste ci sono l’introduzione di nuovi sistemi di rilevazione automatica della velocità, un incremento dei controlli sulle strade e l’adozione di tecnologie avanzate per monitorare il rispetto delle regole stradali. Inoltre, si sta valutando l’implementazione di campagne di sensibilizzazione più mirate, volte a educare sia i pedoni che gli automobilisti sui pericoli della strada. Questi interventi sono fondamentali per invertire la tendenza e ridurre il numero di incidenti mortali, soprattutto nelle aree urbane. I dati sugli incidenti stradali in Italia sono un chiaro segnale d’allarme che richiede un intervento immediato e coordinato da parte di tutte le parti coinvolte: istituzioni, forze dell’ordine, e cittadini. La sicurezza stradale deve diventare una priorità assoluta, e solo attraverso sforzi congiunti si potrà ridurre il numero di vittime, in particolare tra i pedoni, che rappresentano una delle categorie più vulnerabili sulle strade. L’obiettivo deve essere chiaro: rendere le strade italiane più sicure per tutti, perché ogni vita persa su strada è una tragedia che si sarebbe potuta evitare.
Il Ministro. Tre ragazzi morti negli ultimi giorni in monopattino. Sono sempre più convinto che serve avere il casco e l’assicurazione anche alla guida del monopattino perché è pericoloso, per chi li usa e per i pedoni”. Così il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. Tra le novità più rilevanti spicca l’inasprimento delle sanzioni per le violazioni più gravi. In particolare, chi viene sorpreso alla guida sotto l’effetto di alcol o droghe rischia ora non solo il ritiro immediato della patente, ma anche pene detentive più severe, soprattutto in caso di recidiva. Le sanzioni pecuniarie per l’eccesso di velocità, il mancato uso delle cinture di sicurezza e l’utilizzo del cellulare alla guida sono state sensibilmente aumentate, in un tentativo di ridurre comportamenti pericolosi. Un altro cambiamento significativo riguarda l’introduzione di nuove regole per l’uso dei monopattini elettrici. In seguito a numerosi incidenti che hanno coinvolto questi veicoli negli ultimi anni, il governo ha deciso di rendere obbligatorio l’uso del casco per tutti i conducenti, indipendentemente dall’età, e di imporre limiti di velocità più rigorosi nelle aree urbane. I monopattini dovranno inoltre essere dotati di un sistema di segnalazione luminosa, sia anteriore che posteriore, per garantire una maggiore visibilità durante le ore notturne. Accanto alle misure punitive, le nuove riforme introducono anche incentivi per promuovere una mobilità più sostenibile. Sono previsti bonus per chi decide di rottamare il proprio veicolo a combustione interna e passare a un’auto elettrica o ibrida. Inoltre, per favorire il trasporto pubblico e la mobilità condivisa, è stato introdotto un fondo per la realizzazione di piste ciclabili e aree pedonali nei centri urbani.