Torre del Greco/Nocera Inferiore. Sarebbero gli autori di una rapina a mano armata all’interno di un’area di rimessaggio per tir di via Viuli, al confine tra Torre del Greco e Trecase. Un colpo da circa 100.000 euro in pneumatici e lamette «Gilette» per la barba – merce contenuta all’interno di un rimorchio custodito nel parcheggio – ora costato il processo ai «protagonisti» dell’assalto in stile Arancia Meccanica avvenuto nell’estate di tre anni fa. Alla sbarra con il giudizio immediato formulato dalla procura di Torre Annunziata dovranno comparire S.A., G.B. e E.F. – età tra i 49 anni e i 69 anni – tutti di Nocera Inferiore. Erano finiti anche in carcere a inizio aprile scorso con svolta arrivata al termine di tre anni di indagini, con l’individuazione dei presunti autori del colpo. Per questo motivo gli agenti del locale commissariato di polizia avevano dato esecuzione a un’ordinanza di custodia in carcere – emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale procura – procedendo all’arresto di due indagati e alla notifica in cella a un terzo complice già detenuto. L’accusa con cui sono finiti a giudizio immediato è di rapina aggravata e porto illegale di arma da fuoco. Stando alle indagini condotte dagli agenti di polizia, il commando – la notte del 2 luglio del 2021 – si sarebbe introdotto in un rimessaggio per autoarticolati di via Viuli e, sotto la minaccia di armi da fuoco, avrebbe obbligato il vigilante notturno ad aprire la sbarra di ingresso. La guardia era stata poi minacciata di morte e «invitata» a restare in silenzio qualora fossero sopraggiunti i suoi colleghi. Successivamente il commando avrebbe introdotto nel parcheggio una motrice grazie a cui i rapinatori avevano portato via un rimorchio – destinato al porto di Salerno per raggiungere poi la Sicilia – contenente pneumatici e prodotti da barba Gillette, per un valore complessivo di circa 100.000 euro. Per facilitarsi la fuga, i malviventi avevano poi legato il vigilante a una sedia, utilizzando fascette e nastro adesivo per impedirgli di poter lanciare l’allarme. A inizio aprile di quest’anno i tre furono raggiunti da custodia cautelare in carcere (a Poggioreale) e a distanza di qualche mese è stato stabilito il processo davanti ai giudici del tribunale di Torre Annunziata.
@riproduzione riservata