Torre del Greco. Clelia Gorga, ex consigliere comunale, oggi componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Campania Welfare in prima linea per garantire azioni di sostegno a minori e soggetti fragili.
Com’è l’attuale quadro delle politiche sociali in provincia di Napoli?
Negli ultimi anni, grazie all’attenzione crescente della Regione, in particolare durante il mandato del presidente Vincenzo De Luca, abbiamo assistito a un significativo rafforzamento delle politiche sociali. Sono state attivate numerose iniziative per garantire sostegno alle fasce deboli e ai minori, con un approccio integrato che guarda sia all’assistenza sia all’inclusione sociale.
Recentemente, in sinergia con Coni e Università Federico II, avete lanciato un progetto destinato ai ragazzi autistici. Di cosa si tratta?
Si tratta di un progetto innovativo e unico in Italia, mirato a ragazzi autistici di primo livello. Il nostro obiettivo è offrire un percorso di formazione in grado di facilitare il loro inserimento nel mondo del lavoro. La collaborazione con il Coni e l’Università Federico II ci consente di unire competenze diverse per garantire un approccio inclusivo ed efficace, promuovendo opportunità concrete di integrazione sociale e professionale.
Nella sua città, intanto, le politiche sociali finiscono alla ribalta più per i disagi e le grane giudiziarie che per gli effettivi servizi ai cittadini.
Purtroppo, a Torre del Greco il welfare sembra diventare sempre più politico e meno sociale. Da tempo noto come le esigenze reali dei cittadini, in particolare delle fasce deboli, vengano trascurate in favore di interessi personali e dinamiche politiche. Questo è un trend negativo e pericoloso, che mette a rischio il sistema di assistenza e inclusione sociale della città. I servizi ai cittadini non possono essere un’eccezione, ma devono rappresentare una priorità costante per le istituzioni locali, in particolare per chi necessita di azioni di sostegno: anziani, disabili, minori e altre categorie fragili. Senza adeguati interventi, si rischia di aggravare il divario sociale, creando un contesto in cui i più vulnerabili sono lasciati a sé stessi. La mancanza di servizi e di attenzione per le fasce deboli non solo crea disagi immediati, ma compromette anche il futuro di una comunità, andando a minare la coesione sociale e la possibilità di una vera inclusione.
Per giustificare i disagi l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Mennella si trincera dietro la mancanza di personale. Cosa si può fare per invertire la rotta?
È vero: la mancanza di personale rappresenta una difficoltà per molte amministrazioni locali, ma non deve essere un alibi per non fornire i servizi essenziali ai cittadini. La carenza di risorse umane e finanziarie è una sfida comune a molte città, ma è responsabilità dell’amministrazione comunale trovare soluzioni creative ed efficaci. Piuttosto che trincerarsi dietro scuse, sarebbe opportuno adottare un approccio più proattivo: investire sulla formazione e il potenziamento delle risorse esistenti, ma soprattutto creare partnership strategiche con la Regione, fondazioni e il terzo settore. Solo così si può colmare il gap di risorse e garantire servizi adeguati ai cittadini, con un’attenzione particolare a chi si trova in situazioni di difficoltà. L’inclusione sociale e il sostegno alle categorie fragili devono diventare una priorità assoluta per qualsiasi governo locale. Non si può rimandare la risoluzione di problemi strutturali come la mancanza di personale, perché i cittadini non possono permettersi di aspettare. Inoltre, ci sono strumenti e fondi che possono fare la differenza: penso ai fondi europei, ai bandi regionali, e a tutte le iniziative che potrebbero rafforzare i servizi di welfare e assistenza sul territorio. Suggerirei all’amministrazione comunale di lavorare con maggiore sinergia con gli enti sovracomunali e di investire in un piano strategico di lungo termine, che guardi al rafforzamento del settore sociale non solo come un obbligo, ma come un’opportunità per creare una comunità più inclusiva e solidale.
@riproduzione riservata