Filtra un certo ottimismo in casa Turris dopo timori e difficoltà delle ultime settimane. Il passaggio di consegne nelle mani dell’imprenditore Antonio Colantonio, che tornerà alla guida del club dopo sei mesi dal suo addio, sembra essere cosa fatta. Si chiuderà, con l’addio (o con un eventuale ridimensionamento) di Ettore Capriola, una delle pagine più tristi e nere del recente passato della squadra di Torre del Greco. Il ritorno di Colantonio – che va precisato, a febbraio era pronto a «svendere» la società all’affarista Guardascione – segna un passaggio fondamentale nel programma per evitare la figuraccia dell’esclusione del campionato per inadempienze fiscali. Nel pomeriggio di ieri sono stati effettuati i bonifici per riconoscere ai tesserati del club tutte le pendenze che non erano estate rispettate e che avrebbero potuto creare un grande ostacolo verso il prosieguo del campionato. Sarebbe stato raggiunto anche l’accordo per il rateizzo delle scadenze verso Inps, con il versamento di una prima tranche di denaro utile per la rateizzazione che vedrà la società impegnata nei prossimi mesi a saldare gran parte dei debiti accumulati nel corso del tempo. Manovre chiave per garantire la sopravvivenza alla squadra che lotta, sul campo e con la mazzata del -5 in classifica, per evitare la retrocessione nel campionato dilettanti.
Nodo-cartelle esattoriali – Ci sarebbe soltanto un ultimo nodo da risolvere verso la «ricostruzione» in casa Turris, quello relativo a due cartelle esattoriali – oggi gestite da Equitalia – per un ammontare di circa centomila euro, che verranno prese in esame soltanto nei prossimi giorni per motivi meramente burocratici. Ecco perché il club avrebbe chiesto una dilazione – visti anche i pagamenti effettuati – nei tempi di verifica, anche per provare a continuare a scrivere una pagina di sport che finora è stata offuscata da vicende societarie tutt’altro che felici.