I rapinatori che sono stati mandati nella sua abitazione erano a conoscenza di ogni movimento della vittima. Ne è convinto Giuseppe, l’imprenditore di Somma Vesuviana, legato e picchiato nei giorni scorsi da due uomini armati che si sono introdotti nella sua abitazione, dove è situata anche la sua azienda, e lo hanno aggredito in cerca di un fantomatico incasso che non c’era. Pochi minuti di terrore fino quando, fortunatamente, i due malviventi – non senza aver seminato il panico – hanno guadagnato la via dell’uscita dall’abitazione facendo perdere le proprie tracce. Una storia che l’imprenditore di Somma Vesuviana ostaggio dei due malviventi ha nuovamente raccontato. «Quel sabato sera ad un certo punto si è aperta la porta e due persone incappucciate sono entrate dirette verso di me e mi hanno colpito con il calcio della pistola facendomi sanguinare tutto il volto. Sembrava come fossi in un film ma era tutto reale», ha spiegato durante un collegamento alla trasmissione Rai “Storie Italiane”. Nel corso del collegamento ha anche spiegato che quei due banditi, oggi ricercati dalle forze dell’ordine, conoscevano ogni suo movimento. «Sono stati mandati, sapevano bene le mie abitudini e hanno studiato bene il tutto”, ha raccontato, “Hanno aspettato il momento adatto, sapevano che in quel momento non c’era personale in azienda». E ancora: «Dallo zaino militare, hanno tirato fuori fascette e scotch per legarmi, ho pensato volessero utilizzarmi come capro espiatorio nei confronti dei genitori portandomi in appartamento cercando di convincerli a dare dei soldi. Ho cercato di liberarmi mentre erano distratti, mi sono catapultato fuori dalla porta, insieme ad uno dei due che mi teneva. Hanno iniziato a sparare e ho chiesto aiuto, mio padre è sceso e chi mi teneva è scappato via, l’altro invece è saltato da una finestra fuggendo poi nelle campagne circostanti». «L’azione è stata di una violenza ed efferatezza che ci deve far riflettere», ha commentato il deputato Francesco Emilio Borrelli, intervenuto in diretta. «È un vero e proprio assalto preorganizzato. Ciò che ci deve spaventare è il salto di qualità del crimine, qua sembra che si abbia sempre meno paura, è proprio un commando di delinquenti, le persone sono addestrate. Per fortuna ogni tanto la dea bendata va dalla parte delle vittime».
CRONACA
19 dicembre 2024
Legato e picchiato, parla l’imprenditore-vittima di Somma Vesuviana