Un omaggio lirico-sinfonico a Caruso e Puccini, con orchestra e solisti del Festival. Sempre nello stesso giorno, al Teatro Tasso, l’inaugurazione della mostra Caruso e Sorrento e il concerto NataMusica degli allievi del Liceo Musicale F. Grandi. Il 14 dicembre, invece, l’evento clou è stato il concerto Torna a Surriento, dedicato a Giambattista de Curtis, con una selezione musicale straordinaria che celebra una delle canzoni simbolo della città. Enrico Caruso, considerato uno dei più grandi tenori di tutti i tempi, aveva un legame speciale con Sorrento. La sua voce ha reso celebre in tutto il mondo la canzone Torna a Surriento, trasformandola in un simbolo dell’arte e dell’anima sorrentina. Torna a Surriento è la canzone divenuta, nel corso di un secolo, il simbolo della Città delle Sirene, trasmettendo un messaggio di amore e di bellezza. I suoi versi invitano ad ammirare le bellezze della natura, a goderle e a non dimenticarle. Sulla sua origine e sulla sua composizione vi è un vivo contrasto, originato da una scarsa valutazione dei documenti esistenti dell’epoca e di notizie precise. Il suo centesimo compleanno ci autorizza a ritenere sia questo il momento ufficiale ed opportuno per precisare come realmente andarono i fatti. È noto che Giambattista de Curtis fosse – da alcuni anni – ospite del comm. Guglielmo Tramontano (sindaco di Sorrento dal 1900) nel suo albergo per eseguire lavori di ornamento pittorico nei saloni ed in alcune camere (alcuni dei quali ancora visibili). Spesso a lui si univa il fratello Ernesto: due anime di artisti. Era il 15 settembre 1902. Il presidente del Consiglio dei Ministri, on. Giuseppe Zanardelli, aveva programmato un viaggio in Basilicata ed espresse il desiderio di farlo precedere da una visita a Capri ed a Sorrento. Quel giorno s’imbarcò, a Napoli, sul “Marcantonio Colonna” diretto all’Isola Azzurra, ove giunse e rimase ospite del sindaco Federico Serena, ripartendone nel tardo pomeriggio per Sorrento dove giunse alle ore 19 circa. Percorse le strade fra ali di folla inneggianti, fra luminarie e lanci di fiori, fino a raggiungere l’Imperial Hotel Tramontano dove alloggiò. In quell’occasione fu cantata – per la prima volta – Torna a Surriento, scritta da Giambattista de Curtis e musicata dal fratello Ernesto. Dopo alcuni decenni, su di essa nacque una “storiella”, secondo cui sarebbe stata composta per “le esigenze dell’ufficio postale di Sorrento” o per altre richieste di soluzioni di alcuni problemi che affliggevano la città. Il tenore Enrico Caruso, dal canto suo, soggiornò a Sorrento, incantato dalla bellezza del paesaggio e dal calore della sua gente. Tra i momenti più memorabili del suo rapporto con Sorrento, il suo soggiorno al Grand Hotel Excelsior Vittoria è ricordato non solo per il legame profondo che creò con la città, ma anche per l’ispirazione che diede a Lucio Dalla. Fu proprio in una stanza del celebre albergo che il cantautore scrisse la sua famosa canzone Caruso, un omaggio struggente e poetico alla figura del grande tenore e all’indissolubile legame tra musica e memoria. Accanto alle celebrazioni dedicate a Caruso, un’altra tradizione sorrentina si conferma protagonista del Natale: il Ceppone di Santa Lucia. Tra il 12 e il 13 dicembre, il borgo di Santa Lucia è diventato teatro di questa usanza storica, con l’accensione del falò che riunisce la comunità in un’atmosfera unica di fede e condivisione. «Come ogni anno ci ritroviamo con Don Franco e la comunità di Santa Lucia riscaldati dal calore del fuoco. – ha sottolineato il sindaco Massimo Coppola – L’accensione del “Ceppone” è uno dei momenti più attesi dall’intera città. Una consuetudine che si rinnova tra fede e tradizione». Il cartellone natalizio M’illumino d’inverno a Sorrento prosegue con numerose iniziative. Fede e solidarietà, sono gli ingredienti de ‘O Presepio, il presepe vivente allestito nei giardini attigui al Palazzo Episcopale della Cattedrale. Simbolo del vero spirito del Natale, realizzato ad opera di decine di volontari, sarà aperto al pubblico nei giorni 25, 28 e 30 dicembre e 1, 2, 4, 5 e 6 gennaio dalle ore 17.30 alle 20. Da Natale a Capodanno il passo è breve e riserva a cittadini e turisti la consueta accoglienza, con l’accensione, alle ore 18, del Ciuccio di Fuoco, preceduta dalla sfilata del Gruppo Folkloristico. A partire dalle ore 23 e fino alle ore 3, in piazza Tasso, la Festa di Capodanno, con live music e dj set. Allo scoccare dell’una sarà possibile ammirare lo spettacolo di fuochi pirotecnici da Marina Piccola. Dal benvenuto al 2025 all’Epifania, con la Fanfara dei Bersaglieri che si esibirà alle 12.15 in piazza Tasso, mentre alle 19.30, il museo Correale ospiterà la tradizionale Processione del Bambino Gesù con pastori e zampognari. L’indomani, 7 gennaio, al teatro Tasso, la Cantata dei Pastori con Peppe Barra, inserita nella rassegna Soave sia il vento, a cura della Fondazione Pietà de’ Turchini, con un concerto in programma il 28 dicembre. L’11 e il 12 gennaio, dalle ore 17 alle 18.30 nella Basilica di Sant’Antonino, tornano le performance dei “Tableaux vivants”, veri e propri quadri viventi tratti dalle opere pittoriche di Spagnoletto e Caravaggio. Tra cultura, musica e riti antichi, Sorrento si conferma una destinazione d’eccellenza per vivere un Natale autentico, capace di emozionare con eventi che raccontano il passato e guardano al futuro. Enrico Caruso, simbolo dell’arte italiana nel mondo, continua a ispirare la città con la sua eredità immortale, ricordandoci il potere eterno della musica e della bellezza
CRONACA
24 dicembre 2024
Caruso e de Curtis, tributo agli artisti incantati da Sorrento