Diego De Silva, scrittore dei romanzi che hanno ispirato la serie Rai Vincenzo Malinconico-Avvocato d’insuccesso e sceneggiatore della stessa, ha spento definitivamente le polemiche nate per la citazione di Torre Annunziata come luogo dove è possibile acquistare droga. «Mi dispiace che il sindaco abbia equivocato», ha dichiarato ai microfoni di Metropolis Quotidiano, rispondendo con chiarezza e fermezza. «Torre Annunziata non è indicata come una piazza di spaccio, bensì come un luogo in cui si può comprare droga, come ce ne sono mille nel mondo. La droga purtroppo si può comprare ovunque: a Milano, a Roma, a Campobasso, a Bolzano, a Sassari». De Silva ha chiarito che non vi è alcuna intenzione di localizzazione territoriale pregiudiziale nella serie: «Per noi che abbiamo scritto e preso parte alla serie, non c’era assolutamente questa intenzione. Io sono un uomo del Sud, sono nato a Napoli, il regista Luca Miniero è napoletano, Massimiliano Gallo è napoletano». La polemica è scoppiata dopo la messa in onda dell’ultima puntata della seconda stagione, nella quale una donna, Venere, muore a causa dell’uso di droga acquistata, secondo la narrazione, proprio a Torre Annunziata. Questo riferimento ha suscitato l’indignazione del sindaco Corrado Cuccurullo, che ha definito «inaccettabile» accostare la città «al degrado e alla camorra», arrivando a scrivere alla produzione di Rai Fiction per «stigmatizzare l’accaduto e pretendere le scuse» per quello che ha definito «un luogo comune banale, falso e vergognoso». Tali dichiarazioni hanno sorpreso lo scrittore, che ha replicato: «La mia prima reazione è stata di stupore e sorpresa. Non ho capito per quale motivo è nato questo equivoco, che non trova riscontro nella realtà. Torre Annunziata è indicata come un posto tra tanti e non in maniera pregiudiziale. Non c’è niente di più lontano dalle mie intenzioni, come da quelle di Massimiliano Gallo e Luca Miniero». Diego De Silva, che conosce bene Torre Annunziata e in diverse occasioni ha fatto visita in città, ha ribadito il suo affetto per il luogo e i suoi abitanti: «La settimana scorsa sono stato a Torre Annunziata, davanti ad un pubblico bellissimo, di grande sensibilità e raffinatezza. In precedenza, ero stato ospite nella splendida Villa Parnaso per un reading. La città ha tutta la mia ammirazione. È semplicemente assurdo e quanto più lontano da me pensare che possa esserci stato un pregiudizio nei confronti di Torre Annunziata». Quanto all’ipotesi che le polemiche siano strumentali, De Silva ha risposto: «Non trovo sia strumentale. Secondo me, è successo che il sindaco si è sentito, non so perché (e andrebbe chiesto a lui), rappresentato in maniera negativa, in quanto primo cittadino di Torre Annunziata. Ma è una polemica che non sta né in cielo né in terra». L’autore in tal modo ha preso nettamente le distanze dalle accuse di intenti denigratori nella serie ispirata alla sua creazione letteraria, evidenziando il suo profondo rispetto e la sensibilità verso i luoghi e le persone del territorio.
CRONACA
24 dicembre 2024
Torre Annunziata. Lo spaccio e la fiction, lo scrittore De Silva replica a Cuccurullo