“Il governo impugnerà la legge sul terzo mandato, ma la Corte Costituzionale difficilmente riuscirà a pronunciarsi prima delle elezioni regionali. Questo significa che Vincenzo De Luca sarà candidabile, con il rischio concreto che, a distanza di pochi mesi, gli eletti delle sue liste possano essere dichiarati decaduti”. Fulvio Martusciello, coordinatore regionale di Forza Italia in Campania inizia il 2025 con la sua battaglia per le Regionali contro il centrosinistra. Pronto a candidarsi, qualora il centrodestra sciogliesse le riserve, Martusciello disegna uno scenario apocalittico per il centrosinistra. “Ci saranno tre blocchi principali ai nastri di partenza. Il centrodestra deve avere la capacità di non guardare a ciò che accade nel campo avversario”, ha concluso il coordinatore forzista. L’ipotesi, dunque, è che alla fine, come annunciato da diversi esponenti del Governo Meloni, entro il 7 gennaio l’esecutivo impugni la legge regionale, approvata alla fine del 2024, con cui la Campania ha recepito il terzo mandato aprendo le porte alla candidatura del Governatore uscente. Il paradosso, però, è che questo terzo mandato non va giù nemmeno al Partito Democratico nazionale che con la segretaria Elly Schlein ha già fatto capire che non vi sono margini per una ricandidatura del presidente uscente sotto la bandiera dei Democrat. Da settimane stanno lavorando le diplomazie, il capogruppo regionale Pd Mario Casillo in primis, per evitare una spaccatura. Andare divisi al voto significherebbe dare un sostanziale vantaggio al centrodestra che, al netto delle divisioni attuali, si presenterebbe comunque unito. L’ipotesi disegnata dal leader forzista mette anche in discussione il futuro della coalizione. Se, effettivamente, la Corte si pronunciasse magari dopo il voto, i candidati eletti con De Luca rischierebbero di essere cacciati dall’aula. Un vero e proprio disastro per tutta la coalizione progressista. Sulla norma regionale che permette la candidatura a un terzo mandato consecutivo per l’attuale presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia in Senato avave a già parlato a fine dicembre di “probabile impugnazione”. Gasparri aveva detto: “Credo che ci sia una dialettica in corso tra Governo e Regione. La Regione ha fatto delle sue norme, so che il Governo nazionale ha chiesto dei chiarimenti perché prima dell’eventuale impugnazione c’è uno scambio di corrispondenza, nel senso che il Governo ha fatto delle osservazioni. Il termine è il 10 gennaio e quindi vediamo cosa risponde la Regione al Governo e poi il Governo prenderà le sue decisioni. Reputo probabile una impugnazione di queste norme, De Luca non è avulso dalle norme delle leggi nazionali e della Costituzione, perché per le Regioni c’è un capo intero della Costituzione che stabilisce alcune scelte”. Gasparri ha aggiunto di poter “anticipare i dubbi forti del Governo” e che la valutazione sarebbe “molto critica”. Chi invece, nel centrodestra, non vuole sentire parlare di impugnazione è la Lega. “Spero che il governo non impugni quella norma perché io sono favorevolissimo alla possibilità di un terzo mandato per i presidenti di Regione e i sindaci. De Luca e tutti quelli nella sua situazione dovrebbero potersi ricandidare. Siano i cittadini a scegliere. Il fatto che ci sia un vincolo solo per chi è eletto direttamente dal popolo è una forzatura, un vulnus democratico” le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, della Lega, interpellato sulla delibera della Regione Campania che aprirebbe a una ricandidatura di De Luca.
CRONACA
3 gennaio 2025
Caos terzo mandato, rischio decadenza per gli eletti di De Luca