Roma. Una denuncia e’ stata presentata nei giorni scorsi ai carabinieri della stazione San Lorenzo in Lucina, a Roma, in relazione ad alcune morti per Covid avvenute all’inizio del 2020.
A presentare la querela alcuni parenti dei deceduti, e un malato sopravvissuto su cui e’ stata svolta una relazione medica peritale insieme alla giornalista Angela Camuso, inviata di Fuori dal Coro, che ha denunciato in qualita’ di “testimone oculare di reati perseguibili d’ufficio e produttrice di documenti fonti di prova”.
Tra i denunciati, oltre agli allora direttore e presidente dell’Aifa Nicola Magrini e Giorgio Palu’, l’ex ministro della Salute Roberto Speranza, l’ex sottosegretario Pierpaolo Sileri, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e il presidente Fnomceo Filippo Anelli.
Gli ex esponenti di ministero e Aifa sono stati denunciati per “avere omesso di comunicare alla popolazione e ai medici di base informazioni scientificamente valide che indicavano la necessita’ di cure tempestive per i malati di Covid appartenenti alle fasce della popolazione a rischio: malati che erano a casa ancora in buone condizioni ma che se non curati – perche’ anziani o con patologie -, avrebbero potuto aggravarsi irreversibilmente, mentre se curati tempestivamente con comuni antinfiammatori, antibiotici e anti-aggreganti avevano altissime probabilita’ di guarire visto che cio” era quanto stava emergendo dai dati dalla medicina
dell’Evidenza, su cui le Linee Guida avevano il dovere di basarsi e che invece furono ignorati dalle Autorita’”, si legge nella denuncia di 65 pagine.
Agli ex esponenti di ministero e Aifa si contesta di “avere agito nella consapevolezza di poter mettere cosi’ a rischio vite umane” perche’ “furono avvertiti sin da aprile del 2020 della pericolosita’ della ‘vigile attesa’ da ambienti medici e accademici e accreditati e pero’ non considerarono quelle informazioni, continuando a raccomandare fortemente, in pieno contrasto con quanto emergeva dalla buona pratica clinica, l’errata ‘vigile attesa’ ai medici di base i quali, anche se non obbligati a rispettare quelle indicazioni, “ne furono fortemente condizionati perche’ e’ accaduto che quasi tutti si attennero pedissequamente alle Linee Guida, agendo dunque in maniera attiva nel provocare l’aggravamento dei loro assistiti”.
“I medici furono in pratica indotti e/o istigati dalle Linee Guida all’inerzia, cioe’ a non visitare e a non curare i pazienti, pur se con sintomi ingravescenti: lasciandoli per diversi giorni in ‘vigile attesa’ con il solo paracetamolo per la febbre conformemente alle Linee Guida, senza neppure visitarli, li lasciarono cosi’ in totale abbandono, in contrasto con i propri doveri di legge e deontologici”.
La denuncia e’ stata presentata il 27 dicembre scorso presso i carabinieri che l’hanno trasmessa con una informativa a piazzale Clodio.
Saranno ora i pm ad aprire un fascicolo e a disporre nuovi accertamenti.