Cinque operatori su dieci ritengono che il motivo principale per cui le vittime di estorsione non denunciano il fenomeno è legato alla paura di ritorsioni personali o familiari. Il 72,33% degli intervistati non sono a conoscenza delle tutele e dei benefici finanziari che la legge riserva a chi denuncia richieste di pizzo. E’ quanto emerge da una indagine di Libera condotta sugli operatori economici delle città di Torino, Firenze e Napoli sui reati di estorsione, usura e corruzione in collaborazione con il Dipartimento di Culture, Politica e Società dell’Università di Torino e realizzata grazie al contributo del Fondo di Beneficenza di Intesa Sanpaolo. Il fenomeno del pizzo, appare con un’intensità variabile tra Torino, Firenze e Napoli, evidenziando importanti differenze territoriali. Alla domanda se esista un problema di pizzo nellerispettive città, il 44,33% dei rispondenti a Napoli ha indicatoche il problema è “abbastanza” serio, seguito dal 9,28% che loconsidera “molto” grave. A Torino e Firenze, i dati mostrano un quadro meno allarmante, con il 17,89% e il 16,84% rispettivamente che ritiene il pizzo “abbastanza” diffuso, e solo l’1,83% e il 2,11% che lo giudica un problema “molto”rilevante. La sfiducia nelle istituzioni gioca anch’essa un ruolo rilevante (20,49%), riflettendo un sistema che, soprattutto al Sud, è percepito come incapace di proteggere efficacemente le vittime di estorsione.S Lo studio restituisce la lettura delle risposte di 412operatori economici di Torino, Firenze e Napoli intervistati su estorsione, usura e corruzione da volontari dell’associazione che hanno condotto un’inchiesta “su strada”. Per quanto riguardale modalità attraverso cui si impone il pizzo, la richiesta di denaro è considerata la forma più comune, con percentuali simili tra le città: 45,65% a Napoli, 53,19% a Firenze e 51,83% a Torino. Tuttavia, a Napoli emerge con maggior evidenza laconoscenza di altre forme di imposizione, come l’obbligo afornire prodotti o servizi gratuitamente (6,52%) o l’imposizionedi forniture di macchinari o servizi (23,91%). Un ulteriore segnale della pervasività del fenomeno a Napoli è dato dalla percentuale di rispondenti che hanno conosciuto qualcuno che paga il pizzo: il 24,74%, un dato nettamente superiore a quello di Torino (5,96%) e Firenze (4,12%).Dall’analisi dei dati emerge che la maggior parte degliintervistati, indipendentemente dalla città, non è a conoscenzadelle tutele e dei benefici finanziari che la legge riserva achi denuncia richieste di pizzo. Il 72,33% degli intervistati alivello nazionale risponde “No”, con percentuali simili a Torino(74,77%) e Firenze (75,26%).Il fenomeno dell’usura, pur meno visibile rispetto al pizzo, appare più pervasivo e presenta caratteristiche preoccupanti. A Napoli, il 40,21% dei rispondenti ritiene che l’usura sia”abbastanza” diffusa, e un ulteriore 16,49% la considera “molto”presente. A confronto, solo il 3,21% dei torinesi e l’1% dei fiorentini ritengono che l’usura sia un problema “molto” serio nelle loro città, anche se il 30% di coloro che hanno risposto aTorino e il 20% di Firenze lo definiscono abbastanza presente.Il dato è confermato anche dalla conoscenza diretta di vittime di usura: il 29,90% dei rispondenti napoletani afferma di aver conosciuto qualcuno coinvolto in questo tipo di attività illecita, contro il 10,55% di Torino e l’11,34% di Firenze. La reticenza a denunciare l’usura è legata a motivi simili a quelli che riguardano l’estorsione: la paura di ritorsioni personali o familiari è il principale fattore, indicato dal 54,61% dei rispondenti. Un altro aspetto critico riguarda la scarsaconoscenza delle tutele legali e dei fondi accessibilidisponibili per le vittime di usura. Il 75,69% dei torinesi e il74,23% dei fiorentini dichiara di non essere a conoscenza dei benefici e delle protezioni riservate dalla legge a chi denuncia tali episodi. A Napoli, la situazione è migliore, ma comunque preoccupante: il 67,01% non è informato su questi strumenti.
CRONACA
12 gennaio 2025
Libera, le vittime delle estorsioni non denunciano per paura delle ritorsioni