Scafati. A distanza di un anno dall’annuncio di chiusura e nonostante gli incontri per garantire il ripristino del servizio (che sarebbe dovuto ripartire nell’autunno scorso), l’ambulatorio Neuropsichiatria infantile a Scafati resta ancora chiuso. Un disagio per decine di famiglie, costrette a proprie spese a ore di auto sia per le visite che per ritirare eventuali presidi medici.
Alcuni nuclei troverebbero difficoltà nel prendere prenotazioni, costrette a recarsi a Mercato San Severino e poi ritornare nel comune capofila della Valle dell’Irno per la visita medica. La vicenda, esplosa in pieno inverno dello scorso anno, si aggiunge alla carenza cronica del pronto soccorso dell’ospedale Mauro Scarlato e a pagarne le conseguenze sono i cittadini scafatesi. Il sindaco Pasquale Aliberti, dopo una serie di incontri, a settembre aveva strappato il parere positivo da parte dei vertici dell’Asl per una imminente riapertura del servizio ma a tuttora nulla si è mosso.
Lo stesso sindaco aveva riportato la notizia dopo che nel gennaio 2024 la soppressione dell’ambulatorio aveva scatenato preoccupazione e frustrazione tra le famiglie che si affidano a questo importante servizio. Un punto di riferimento per l’assistenza e la diagnosi di disturbi neuropsichiatrici nei bambini, offrendo cure specialistiche e supporto alle famiglie che affrontano sfide complesse. Le garanzie in uno dei tanti incontri avvenuti anche a Salerno presso la sede dell’azienda sanitaria locale in via Nizza, erano arrivate dal responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile dell’ Asl che, dopo raggiunto l’accordo con il primo cittadino, aveva indicato per fine settembre del 2024 la data per la riapertura dell’ambulatorio.
Il sindaco aveva parlato di un grande risultato raggiunto dopo una battaglia condotta da lui stesso e dall’assessore Antonella di Palma (che è anche medico come il primo cittadino) per la risoluzione di un disagio enorme vissuto da tante famiglie che sono state costrette a recarsi a Mercato San Severino per i piani terapeutici.
Di fronte a tali disagi l’amministrazione comunale di Palazzo Mayer aveva ricevuto risposte affermative dal responsabile dell’Unità Operativa Complessa di Neuropsichiatria Infantile (Iannuzzi) e da quello della neuropsichiatria infantile del dipartimento (Botta). Ma non solo, perchè risposte positive al fine di ripristinare il servizio si erano avute già maggio e fine giugno del 2024 quando i vertici dell’Asl avevano dato rassicurazioni ad Aliberti durante un incontro avvenuto nelle stanze di Palazzo Mayer.
Un servizio che servirebbe potenzialmente una platea di 100mila utenti tanto che, per rinforzarlo, era stato avviato un concorso per dirigenti proprio per Neuropsichiatria Infantile per il quale a settembre scorso erano arrivate 29 domande. Ma a distanza di un anno da quell’annuncio di soppressione e da una serie di rassicurazioni, tante famiglie da mesi sono ancora costrette a recarsi a Mercato San Severino per le visite e i piani terapeutici, facendo della questione “Neuropsichiatria Infantile” un problema non solo sanitario ma anche sociale per il disagio di doversi spostare da una zona all’altra della provincia di Salerno.
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