“Vivono in un quartiere popolare costruito 70 anni fa, dove i crolli sono all’ordine del giorno e la manutenzione dei palazzi è un miraggio. Nel tempo avevano accettato di far costruire a ridosso di quel quartiere un depuratore, con la promessa che lo sviluppo del porto turistico di Castellammare di Stabia avrebbe avuto un impatto positivo anche per il loro rione. Tutte promesse disattese e al danno ora si aggiunge la beffa, si perché l’Acer (Agenzia Campana Edilizia Residenziale) ha aumentato gli affitti per le case popolari, in alcuni casi addirittura del 50 per cento. Cosa abbia potuto portare a questi aumenti non è chiaro, anche perché di investimenti per riqualificare quelle case non se ne ricordano. «Aumenti che se raffrontati alle condizioni di molte di quelle abitazioni sono da considerarsi alquanto fuori luogo», dice la lista civica Base Popolare che chiede all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza di aprire un confronto con l’Acer. «Abbiamo ascoltato – dice il consigliere di Base Popolare democratici e progressisti Maurizio Apuzzo – il malessere e i disagi di chi, per lo più famiglie monoreddito, si sono trovate di punto in bianco a fare i conti con le nuove tariffe Acer per quanto riguarda i canoni di locazione. Si avvii subito un’interlocuzione per comprendere la situazione . E soprattutto per avviare tutti i percorsi finora rimasti lettera morta per la riqualificazione degli alloggi popolari. L’abitazione resta un diritto non un privilegio. Occorre rimettere al centro la discussione sulla riqualificazione delle periferie». Una situazione allarmante quella che si può constatare nel rione Cmi, nella periferia nord di Castellammare di Stabia. Un quartiere costruito oltre 70 anni fa, dove il segno del tempo trascorso lo si può notare dal ferro che ormai viene fuori dai muri e dai balconi. I residenti lamentano una manutenzione praticamente inesistente e chiedono da tempo, senza essere ascoltati, un progetto di riqualificazione nel quartiere. Negli ultimi anni, con una certa frequenza, i vigili del fuoco sono costretti a intervenire per la caduta di calcinacci e cornicioni pericolanti. Un quartiere che soffre del degrado più ampio della periferia a nord di Castellammare di Stabia, dove lo stato di abbandono delle case popolari si somma a quello degli scheletri di cemento delle fabbriche chiuse nel corso degli anni. Quella più grande e che ricade proprio nella zona del Cmi (Cantieri Metallurgici Italiani) è l’ex Avis, ormai chiusa da oltre 15 anni e tuttora in vendita. Nei mesi scorsi ci sono stati sopralluoghi da parte di alcuni immobiliaristi, ma l’affare sembra non essere andato in porto. A questo si aggiunge che la Conferenza dei Servizi per le opere a terra di Marina di Stabia, che dovrebbero servire proprio l’area nord di Castellammare, è tuttora in corso. Del progetto che dovrebbe prevedere la realizzazione di un albergo, un villaggio per i diportisti e il mercato del mare, se ne discuterà quest’oggi.
CRONACA
20 gennaio 2025
Castellammare. Le case popolari cadono a pezzi, ma gli affitti vengono aumentati del 50%