A giudizio con il rito abbreviato un centauro scafatese che nel 2021 travolse un 73enne che poi morì mesi dopo in ospedale in alta Italia. A marzo ci sarà in aula sia l’imputato, un 34enne di Scafati, e sia l’assicurazione citata dai legali dei familiari della vittima, Gennaro Maresca e Ippolito Matrone, per non aver versato oppure averlo fatto in ritardo un indennizzo provvisorio. Quattro anni fa, era l’inizio gennaio del 2021 quindi oltre 4 anni fa, quando il giovane travolse il pensionato mentre attraversava la strada in via Oberdan. La vittima di quel sinistro entrò quasi subito in coma dal quale non sarebbe più uscito. E infatti dopo circa 12 mesi in un ospedale dell’Emilia Romagna in seguito a un ricovero iniziale all’Umberto I di Nocera Inferiore, il 73enne Aniello Criscuolo si spense tra le lacrime dei familiari. Per quella morte, ora sono chiamati davanti al gup il giovane scafatese che era alla guida di uno scooter che lo investì in una fredda serata di gennaio di due anni fa e la compagnia assicurativa per la vicenda dei soldi alla famiglia. Aniello Criscuolo stava passeggiando per via Oberdan da dove poi avrebbe dovuto far ritorno a casa, era sera. Forse il buio o forse la velocità sostenuta mista a una disattenzione e si consumò la tragedia. All’improvviso infatti sbucò uno scooter con in sella un centauro che cercò di evitarlo ma con la parte anteriore lo colpì facendolo finire a terra. Un impatto violento tanto da causare a Criscuolo la perdita dell’equilibrio portandolo a battere violentemente la testa sull’asfalto perdendo conoscenza. Fu soccorso e trasferito presso il vicino ospedale Umberto I di Nocera Inferiore dove gli furono prestate le prime cure del caso. Quasi subito però entrò in coma vegetativo e per lui fu disposto il trasferimento in una struttura del nord Italia, a Parma, dove però il sui cuore smise di battere un anno dopo in seguito alle gravi ferite riportate al capo. Dopo una serie di indagini portate avanti dalla procura nocerina che ha nominato anche consulenti per quel decesso, si è arrivati all’esito che quella morte era stata causata dalle gravi e irreversibili lesioni a seguito di quell’investimento. L’inchiesta infatti aveva preso le mosse con la relazione della Polizia Locale e quella dei carabinieri che ragguagliarono la magistratura inquirente (pubblico ministero Viviana Vessa) sul quel sinistro. Il 33enne centauro fu individuato quale responsabile dell’incidente stradale con l’accusa iniziale di gravissime e permanenti lesioni personali. Successivamente il capo di imputazione cambiò e si passò all’omicidio stradale dopo la morte di Aniello Criscuolo. Dopo la conclusione delle indagini era arrivata la richiesta di processo per omicidio stradale che, dopo una serie di accorgimenti tecnici sul procedimento penale in corso, sarà trattata a marzo dopo la costituzione e la citazione della parte civile. L’indagato ha scelto di proseguire il rito abbreviato davanti al giudice per le udienze preliminari nocerino e in caso di condanna dovrebbe arrivare anche il risarcimento che, solitamente, viene stabilito in separata sede. Tra due mesi si va dal giudice per le udienze preliminari.
CRONACA
20 gennaio 2025
Scafati: fu travolto in strada e morì dopo un anno, 34enne va a processo