Torre del Greco. Dopo diversi anni, il comando di polizia municipale di Torre del Greco torna a celebrare la giornata di San Sebastiano – santo patrono dei caschi bianchi – ma i consiglieri comunali disertano, a causa di un «difetto di comunicazione» del presidente dell’assise Gaetano Frulio, l’appuntamento con la santa messa all’interno della basilica di Santa Croce.
Un’iniziativa, come ha spiegato il sindaco Luigi Mennella nel suo intervento al termine della funzione religiosa, nata «durante l’abituale scambio degli auguri natalizi, quando il dirigente Gennaro Russo ebbe modo di auspicare che la polizia municipale potesse ricordare San Sebastiano anche a Torre del Greco, così come avviene in diverse città dove pure eravamo sempre presenti, a celebrare la ricorrenza. Abbiamo promosso questa iniziativa in tempi ristretti e siamo convinti che debba tornare a essere un appuntamento nel corso del quale coinvolgerà l’intera cittadinanza».
Di qui, il disappunto del primo cittadino per l’assenza – fatta eccezione per il fedelissimo Domenico Maida e l’immancabile Valentina Ascione – di tutti gli esponenti di maggioranza e opposizione. Alla richiesta di spiegazioni avanzata dal sindaco, diversi consiglieri comunali hanno spiegato di avere disertano l’appuntamento perchè non erano stati messi a conoscenza dell’iniziativa da parte del capo dell’assise Gaetano Frulio.
Una macchia su un evento capace di richiamare – insieme ai caschi bianchi attualmente in forza al comando di largo Costantinopoli – diversi ex appartenenti al corpo oggi in pensione. Un aspetto su cui ha voluto porre l’accento lo stesso dirigente del settore: «È il chiaro messaggio che arriva da chi ha nel cuore la divisa – le parole di Gennaro Russo – Agente di polizia municipale si resta per tutta la vita. Questo è un momento anche per evidenziare il lavoro che viene svolto quotidianamente, anche in sinergia con le altre forze dell’ordine presenti sul territorio. Un ultimo pensiero va a chi ci ha lasciato: voglio pensare che, da lassù, questi nostri amici siano in pattuglia per svolgere il loro abituale servizio».
Nella sua omelia, don Giosuè Lombardo ha invece inteso ricordare la figura di San Sebastiano e il suo martirio: “Siamo nel III-IV secolo. Diocleziano inizialmente è favorevole al Cristianesimo, tanto che Sebastiano, che era un suo luogotenente, si converte. Poi diventa sanguinario: altri suoi martiri sono Santa Lucia, San Gennaro e Santa Colomba. Sebastiano, con il suo ruolo privilegiato di militare, aiuta i cristiani nelle carceri. Diocleziano allora lo manda a morte e lo fa colpire con le frecce dai suoi amici, da coloro i quali erano da lui comandati. Pur prendendo varie parti del corpo, queste frecce non gli tolgono la vita. Sarà allora ordinata la decapitazione per uccidere questo giovane vigoroso”.
Al termine della cerimonia, i presenti non si sono sottratti alle foto di rito, scattate sulle scale che conducono alla basilica di Santa Croce, per immortalare nella memoria il senso di questa ritrovata ricorrenza.