Castellammare. Rischia di perdere il posto di lavoro per aver rubato 50 euro di rame. E’ la follia commessa da un operaio dell’indotto Fincantieri, che è stato sorpreso dai carabinieri della stazione di Castellammare all’uscita dallo stabilimento con la refurtiva ancora all’interno della sua auto. L’uomo, un 54enne, è stato arrestato e ora è in attesa di giudizio. Ma nel frattempo è stata avviata anche la procedura interna a Fincantieri che prevede una relazione dei responsabili locali della sicurezza che viene poi inoltrata ai dirigenti nazionali dello stesso settore, che – in questi casi – non fanno altro che prendere atto del decreto di espulsione dell’operaio, estendendolo per tutti gli altri stabilimenti del gruppo. Di fatto, l’operaio rischia di non poter più mettere piede all’interno di un cantiere navale controllato da Fincantieri. La vicenda è cominciata quando il personale di sicurezza che lavora all’interno dello stabilimento stabiese si è accorto che il cinquantaquattrenne usciva dalla fabbrica a più riprese, anche nel corso della stessa giornata. Un atteggiamento che ha insospettito la Security, che a quel punto ha segnalato l’operaio ai carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia. I militari, giunti sul posto, hanno fermato l’uomo proprio mentre si apprestava a salire a bordo della sua vettura e lo hanno sottoposto a un controllo. A quel punto, non c’è voluto molto per i carabinieri accertare che l’uomo – dipendente di una ditta specializzata in impiantistica elettrica – avesse portato via dallo stabilimento dieci chili di cavi di rame. Gli investigatori hanno anche accertato che i cavi erano stati tranciati dall’impianto elettrico della nave della Marina Militare in fase di allestimento proprio nel cantiere navale di Castellammare di Stabia. A quel punto si è proceduto all’arresto dell’uomo. I dieci chili di rame, rivenduti a nero, avrebbero fruttato appena 50 euro. Eppure, stando a quanto si apprende da fonti interne all’azienda, il caso avvenuto nello stabilimento stabiese è tutt’altro che un episodio isolato. Per fare un esempio, proprio tra pochi giorni a La Spezia, andrà in scena l’udienza di un processo a carico di un operaio di una ditta dell’indotto che aveva rubato cavi all’interno dello stabilimento. E basta fare una piccola ricerca per accorgersi che episodi di questo tipo si sono verificati in tutti o quasi i cantieri navali controllati da Fincantieri, nel corso degli anni. Questo accade perché c’è chi pensa che rubando con una certa quantità materiale che può essere rivenduto consente quasi di portare a casa un secondo stipendio, oltre a quello percepito per il lavoro. Le aziende, non solo Fincantieri, nel corso degli anni però hanno aumentato i controlli all’interno delle fabbriche, perché i furti di materiale e talvolta di attrezzature utili per il lavoro oltre a determinare danni dal punto di vista economico all’azienda, causavano spesso anche ritardi per la consegna delle commesse. Attraverso la collaborazione con le forze dell’ordine, poi, come accaduto in questo caso a Castellammare di Stabia, si riesce anche a intervenire tempestivamente per individuare e arrestare chi commette i furti. E ora c’è un operaio che a 54 anni rischia di perdere il lavoro per aver rubato appena 50 euro di rame.
CRONACA
22 gennaio 2025
Castellammare. Rischia di perdere il posto di lavoro per un furto da 50 euro