Castellammare. Mancata manutenzione delle strade e dei marciapiedi, pochi collegamenti con il centro cittadino, rischio crolli e l’aumento dei canoni di locazione per gli alloggi popolari. Sono questi i temi che l’associazione Cmi, che rappresenta i residenti del quartiere della periferia di Castellammare di Stabia, chiedono di affrontare in un confronto con il sindaco Luigi Vicinanza. Il presidente Antonio Sansone, assieme ai componenti del direttivo dell’associazione Cmi, hanno deciso di scrivere una lettera al primo cittadino. «La nostra associazione nasce e si costituisce con lo scopo di promuovere lo sviluppo sociale e culturale del quartiere attraverso l’ organizzazione di eventi, attività ricreative, e risolvere le problematiche quotidiane e strutturali collaborando con gli enti locali», si legge nella missiva, in cui si chiarisce «siamo indipendenti dai partiti, non vincolati a nessun movimento politico, ma agiamo solo ed esclusivamente per l’interesse civico e sociale per il nostro quartiere». Ed è proprio per questo motivo che i residenti del rione Cmi chiedono l’intervento del primo cittadino: «Dopo l’ultimo incontro in parrocchia, lo scorso 11 novembre, le chiediamo nuovamente un incontro per sollevare questioni irrisolte, come le strisce di attraversamento pedonale a ridosso dei plessi scolastici presenti nel quartiere e nelle zone di maggiore attraversamento stradale come la piazzetta Robinson su via Napoli, la parrocchia di via Venezia e lungo traversa Cmi – comincia l’associazione, che aggiunge – Altro punto che avevamo sottolineato era quello dei passaggi degli autobus che collegassero il quartiere con il centro cittadino, dando maggiore attenzione ai collegamenti con il cimitero e gli istituti scolastici di II grado come quelli presenti in via D’Annunzio». Temi che restano irrisolti, a cui si aggiungono adesso nuove emergenze: «Viviamo in un quartiere dimenticato, abbandonato a sé stesso tra muri che si sgretolano, cornicioni pericolanti e una manutenzione inesistente, e vorremmo non essere, per l’ennesima volta, vittime delle solite speculazioni politiche che promettono ed invece alla fine ci ritroviamo con i soliti ed annosi problemi – spiega l’associazione – Addirittura da gennaio 2025 subiamo la beffa come inquilini delle case popolari, di vederci aumentato il canone di affitto fino al 50 per cento, in base a parametri che non tengono conto delle reali condizioni degli alloggi». tiva
CRONACA
23 gennaio 2025
Castellammare. L’associazione Cmi scrive al sindaco: «Il nostro quartiere è abbandonato»