Castellammare. Da strada dello shopping a pista per scooter che sfrecciano a tutta velocità, dando vita – di notte – a vere e proprie gare di impennate. E’ il decadimento di corso Vittorio Emanuele, parallela del lungomare al centro di Castellammare di Stabia, che al calare del buio diventa una strada fantasma. Un’emergenza che è sotto gli occhi tutti, sicuramente di non facile soluzione, ma della quale non se ne parla mai. Non serve nemmeno impegnarsi in un censimento per rendersi conto che oggi appena il 20-25 per cento degli spazi commerciali disponibili ospitano un’attività. Basta fare un rapido giro per notare una sfilza di serrande abbassate su cui campeggiano i cartelli “affittasi” o “vendesi”. E se proprio ci si vuole fare del male, quel giro bisogna farlo di sera quando si alternano le poche luci di bar o attività ristorative aperte a lunghi tratti al buio e con marciapiedi vuoti. C’è un video registrato da alcuni imprenditori stabiesi, che sta girando nelle chat da giorni, che racconta proprio del collasso commerciale di una strada che fino a qualche anno fa rappresentava l’eccellenza dello shopping e anche un luogo di ritrovo naturale per gli stabiesi. Sono le conseguenze di una città che oggi non è né industriale, né turistica, e che sta rischiando di perdere anche la storica attrattività commerciale per i residenti e per i cittadini dei Comuni limitrofi. Uno scenario che non si può spiegare solo con l’apertura dei centri commerciali e lo sviluppo dell’e-commerce, che sicuramente tolgono clientela. Per contrastare questo problema in Europa, un po’ meno in Italia, e quasi per nulla in Campania, si è puntato sui centri commerciali naturali. Ovvero spazi urbani concentrati, dotati di tutti i servizi e comfort possibili, proprio per stimolare le persone a fare shopping in città. Un progetto di cui a Castellammare se ne parlò una decina di anni fa, ma che alla fine si è risolto con un restyling, pure fatto male, di piazza Principe Umberto e qualche fioriera messa a caso. Le cause della desertificazione dell’ex strada dello shopping però sono molteplici, a cominciare da un territorio – più ampio rispetto alla sola Castellammare – che progressivamente continua a perdere residenti, fino ad arrivare ai fitti per i negozi diventati insostenibili e alla tassazione insostenibile per le piccole e medie imprese. A questo, soffermandosi su corso Vittorio Emanuele, va aggiunto che la strada per lunghi tratti non ha marciapiedi, è spesso paralizzata per via del traffico del lungomare, e – come tutta la città – ha problemi di sicurezza, sia dovuti alla presenza della microcriminalità che stradale, a causa degli scooter che sfrecciano a tutta velocità e rischiano di travolgere i pedoni. Per riscontrare quest’ultima problematica occorre l’ausilio dei social network e in particolare di TikTok, dove sono virali i video di giovani che percorrono corso Vittorio Emanuele, per intero, impennando con lo scooter. E giù una pioggia di like e commenti, purtroppo nella maggior parte dei casi favorevoli alla bravata. Elencare le cause della desertificazione dell’ex strada dello shopping è fin troppo semplice, il problema è trovare una soluzione. L’ultimo esempio utile sul territorio è quello di via Lepanto a Pompei, una strada che sembrava avviata al declino e che invece con la scelta della pedonalizzazione ha visto rialzarsi diverse serrande che prima erano abbassate. Toccherà all’amministrazione comunale provare ad affrontare questo tema, consapevole che nonostante oggi quel tratto sia transitabile i negozi continuano a chiudere. @riproduzione riservata
CRONACA
24 gennaio 2025
Castellammare. Il declino di corso Vittorio Emanuele, da strada dello shopping a pista per scooter