Scafati. Avrebbe offeso la reputazione dell’ex comandante della polizia municipale Salvatore Dionisio e per questo motivo – dopo essersi opposto al decreto penale (multa da seicento euro) – Pasquale Aliberti finisce a processo con citazione diretta davanti al giudice monocratico del Tribunale di Nocera Inferiore Vincenzo d’Arco. Lo ha stabilito il gip Giovanni Pipola.
L’inchiesta dopo la denuncia dell’ex capo dei caschi bianchi, presentata in procura nel 2021 per fatti in epoca antecedente. Aliberti avrebbe offeso la reputazione di Dionisio (poi comandante a Siano e a Montefalcione) attraverso messaggi sulla propria bacheca facebook.
Scrive la pubblica accusa (inchiesta del pm Anna Chiara Fasano) citando il post: “Caro comandante, sei lo stesso che da assessore al Comune di Scafati aveva prodotto una delibera per assunzioni del personale alle politiche sociali e poi avevi anche partecipato al concorso?”, scrive l’attuale sindaco di Scafati.
E aggiungeva nel suo post. “Sei tu l’uomo dalla moralità alta? Accusato di contiguità con la camorra? Vergogna, vergognati, vergognati perchè credo che non ti è stato assegnato il compito di massacrare le partite Iva ma devi evitare gli assembramenti”.
Il riferimento è al periodo del covid. E continua. “Comandante di polizia municipale siete certi di aver seguito le procedure del pubblico impiego? Io ho qualche dubbio. Certo è simpatico se fosse vero: alle ultime votazioni il Movimento Civico Scafati Arancione ha votato a destra (il riferimento pure se non viene menzionato sarebbe rivolto al consenso per Cristoforo Salvati, ex sindaco) comandante della polizia municipale un ex consigliere del partito comunista… Gli uomini dalla morale alta. Se fosse vero si chiama corruzione elettorale”, concludeva Aliberti nel suo post che per la procura di Nocera Inferiore e per il giudice per le indagini preliminari Giovanni Pipola è meritevole di un processo (dopo la condanna con decreto penale) davanti al Tribunale monocratico nocerino.