Castellammare. Approvare un Puc (Piano Urbanistico Comunale) depurato dalle scelte politiche del centrodestra e dei commissari straordinari e poi portare avanti una discussione su quelle che sono le strategie da mettere in campo attraverso il Poc (Piano operativo comunale), che ogni cinque anni può essere rivisto seguendo quelle che sono le esigenze della città. E’ questa la strada che intende percorrere il centrosinistra, per cercare di cancellare lo «sfasciume urbano», come lo definisce il sindaco di Castellammare di Stabia, Luigi Vicinanza, e offrire una prospettiva di rilancio a una città che ha bisogno di rimettersi in moto. La questione è stata affrontata nel corso di un incontro nella sede del Partito Democratico, che nei giorni scorsi, attraverso il gruppo consiliare, aveva espresso più di qualche remora a portare avanti il percorso di approvazione dello strumento urbanistico. Davanti agli esponenti del partito di maggioranza relativa in consiglio, il sindaco Luigi Vicinanza e l’assessore comunale Giuseppe Guida sono stati affiancati dall’assessore regionale all’Urbanistica, Bruno Discepolo. E’ stato proprio quest’ultimo a mettere sul tavolo la necessità di approvare lo strumento urbanistico, sottoponendo alla politica anche la decisione del Prefetto di Napoli, Michele Di Bari, di chiedere l’elenco dei Comuni che ancora non hanno provveduto a farlo, perché secondo la legge potrebbero addirittura incappare in uno scioglimento. Non sembrerebbe essere il caso di Castellammare di Stabia, nonostante sia uno dei Comuni che registra ritardi nell’approvazione del Piano Urbanistico Comunale. Anche perché l’amministrazione guidata dal sindaco Luigi Vicinanza, in accordo con la maggioranza, sembra decisa stavolta a portare a termine il percorso di approvazione dello strumento urbanistico. La soluzione trovata per aggirare l’ostacolo di scelte politiche e dei commissari che non convincono per nulla il centrosinistra, lo offre proprio la legge. Ovvero, l’amministrazione comunale di Castellammare di Stabia sembra decisa ad approvare la parte strutturale del Puc, in pratica tutte quelle norme sovracomunali che il Comune deve solo recepire. Già questo basterebbe per provare a sbloccare l’annosa questione delle aree dismesse. Il contenitore della parte strutturale del Puc, andrebbe poi riempito con le scelte politiche locali da compiere attraverso il Piano operativo comunale, che può essere modificato ogni cinque anni. E’ proprio in questo strumento che l’amministrazione vorrebbe inserire quella che è la visione di città del centrosinistra, partendo dal concetto irremovibile dello «zero consumo di suolo», in particolare per quanto riguarda i fondi agricoli. Un tema che si lega a doppio filo a quello della perequazione da attuare per i fabbricati terremotati del centro antico di Castellammare di Stabia. Preso atto che in quella zona della città non si può ricostruire, l’amministrazione sarà chiamata a scegliere quali aree “offrire” ai proprietari per la ricostruzione con l’obiettivo di evitare la nascita di quartieri ghetto. Un tema, quest’ultimo, che si lega alla questione del progetto di riqualificazione del rione Savorito, che rischia di naufragare nonostante un finanziamento da 15 milioni di euro di fondi europei.
CRONACA
26 gennaio 2025
Castellammare. La strategia della giunta per approvare il Piano Urbanistico Comunale