Rossella Rivoli è un’attrice, doppiatrice e cantante. Nata a Napoli nel 1990, ha debuttato nel teatro sin dalla giovane età, distinguendosi in produzioni che spaziano dal teatro classico al cinema e alla televisione. Parallelamente, si è dedicata con successo al doppiaggio e alla creazione digitale, consolidando la sua versatilità artistica. «La mia carriera si muove tra teatro, cinema, televisione e doppiaggio. Credo fortemente che il filo conduttore che lega tutte queste esperienze sia la comunicazione. Il mio viaggio artistico è iniziato con il canto, a 12 anni ho superato il mio primo provino entrando a far parte del coro delle voci bianche del Teatro San Carlo di Napoli, dove ho avuto l’onore di esibirmi nell’opera lirica Turandot di Giacomo Puccini. Il canto per me non è mai stato solo una questione musicale, ma una vera forma di recitazione: quando si canta un testo, bisogna prima viverlo e recitarlo per renderlo credibile. Da lì, il passo verso il teatro è stato quasi naturale. Al liceo, la mia professoressa ci portava spesso a teatro, e un giorno vidi recitare dal vivo Luca De Filippo. Per me fu una rivelazione: mi innamorai perdutamente della recitazione teatrale. Dopo il diploma scientifico, ho deciso di inseguire questo sogno. Successivamente ho fondato una compagnia teatrale insieme ad altri attori, portando in scena numerosi spettacoli nei teatri di provincia. Era un periodo di scoperta, ma sentivo anche la necessità di crescere artisticamente, di andare oltre. Ho iniziato a frequentare corsi di formazione professionale, seguendo lezioni con actor coach importanti e lavorando sodo per affinare le mie competenze. Questo mi ha permesso di muovere i primi passi anche nel cinema, inizialmente come figurante. Per me è stato fondamentale arricchirmi di esperienze diverse, perché ognuna di esse mi ha aiutata a esprimere meglio ciò che sono e ciò che voglio comunicare», racconta Rivoli. Questi momenti rappresentano per lei tappe fondamentali, hanno tracciato il cammino verso la carriera che aveva sempre sognato. «Amo la recitazione quanto la didattica, e trasmettere questa passione agli altri è per me una grande soddisfazione. Mi sono avvicinata alla didattica perché si tende a sottovalutare l’importanza della teoria nella recitazione, considerandola esclusivamente una questione pratica. In realtà, alla base c’è un percorso fatto di regole, tecniche e metodi indispensabili per comunicare concetti complessi. Lavorare con giovani attori è un’esperienza arricchente, soprattutto quando dimostrano un ascolto sincero. Insegnare recitazione non significa solo trasmettere tecniche, ma anche aiutare i giovani a sviluppare apertura, curiosità e una profonda connessione con se stessi e gli altri», spiega l’attrice. Rossella Rivoli vive un legame profondo sia con il palcoscenico che con il set cinematografico, due dimensioni artistiche complementari e fondamentali per esprimere la sua essenza. Sul palco sperimenta una libertà totale, vivendo le emozioni dei suoi personaggi con intensità e instaurando un’immediata connessione con il pubblico. Per lei, il teatro è un’esperienza unica e irripetibile, dove ogni interpretazione è definitiva. Al contrario, il set cinematografico offre un approccio più intimo e riflessivo: il ritmo diverso e la possibilità di perfezionare le scene le permettono di approfondire le emozioni con grande precisione. Entrambe le esperienze, però, sono strumenti attraverso cui riesce a comunicare ciò che, da persona riservata, faticherebbe a raccontare nella vita quotidiana. Tra i suoi ricordi più significativi ci sono due esperienze artistiche che hanno segnato il suo percorso. A teatro, il ruolo di Lucia in uno spettacolo scritto da Pasquale Scognamiglio le ha permesso di esplorare la complessità di una donna tormentata dalle aspettative familiari e da una profonda crisi interiore, offrendo l’occasione di indagare sfumature emotive intense. Sul fronte cinematografico, il ruolo, seppur piccolo, nel film “Il treno dei bambini” di Cristina Comencini, distribuito su Netflix, ha rappresentato un passo importante nella sua carriera. Questa esperienza le ha insegnato il valore della credibilità di ogni interprete in una grande produzione, contribuendo alla sua crescita artistica e professionale. «Ho avuto la fortuna di lavorare con diversi registi, imparando l’importanza del movimento scenico su un set e di tutto ciò che ruota attorno alla scena principale. Ricordo il lavoro sul film “Mixed by Erry”, dove, durante una scena con i due protagonisti, noi figurazioni eravamo parte di una coreografia di movimenti precisi. Bisogna avere piena coscienza dello spazio, sapere dove sono le macchine da presa e interagire con esse senza mai intralciare chi è al centro dell’azione. Ho imparato molto anche sul set de “Il treno dei bambini”, dove ho interpretato il mio primo piccolo ruolo. Interpretare una mamma in estrema difficoltà come in quel caso, è stato toccante e mi ha coinvolta completamente dal punto di vista emotivo. Mi piacerebbe moltissimo avere l’opportunità di far parte di un progetto di grande spessore culturale e storico. In particolare, sento un forte desiderio di dare voce alle donne che, nel corso della storia, non hanno avuto la possibilità di esprimersi o di trovare il loro spazio. Credo sia importante riscoprire e raccontare le loro vite, soprattutto in un contesto in cui, il patriarcato ha impedito loro di emergere. Per me, sarebbe significativo contribuire, attraverso il mio lavoro, a restituire dignità e attenzione a queste donne e alla loro memoria», conclude. Piuttosto scaramantica, Rossella Rivoli preferisce parlare dei suoi progetti solo quando sono ufficiali e tra le sue esperienze più recenti, spicca un docufilm diretto da Adelmo Togliani, in uscita nel 2025, dedicato a E.A. Mario, celebre paroliere. In questo progetto interpreta Elvira Donnarumma, icona della canzone napoletana nata nel 1883. Ha inoltre preso parte alla serie Rai “Roberta Valente, notaio in Sorrento”, con Maria Vera Ratti e Alessio Lapice protagonisti. Nella produzione, recentemente completata, appare in uno degli episodi girati nella splendida cornice di Sorrento.
YOUNG
26 gennaio 2025
Recitazione e canto: i mille volti di Rossella Rivoli