Scafati. Due condanne per totali 18 mesi a fronte di una condanna richiesta di quasi 5 anni complessivi per una famiglia scafatese (marito, moglie e figlia) che per l’accusa avrebbero aggredito verbalmente e minacciato l’ex capo dei vigili urbani di Scafati Salvatore Dionisio che aveva redarguito il capo famiglia perche l’uomo avrebbe depositato rifiuti. Assolto proprio il marito perchè il fatto non sussiste. Dissequestrato il furgone con cui l’imputato avrebbe trasportato la merce da depositare. Il pm aveva chiesto la confisca. La sentenza è stata emessa dal giudice Longobardi del Tribunale monocratico di Nocera Inferiore. Tutti erano assistiti dall’avvocato Elvira Schioppa.
Secondo l’accusa, nell’estate del 2021 l’uomo era stato richiamato a rimuovere rifiuti (ritenuti pericolosi ma in realtà sarebbero stati ingombranti) dalla strada che l’imputato poi assolto aveva depositato. E quando venn ulteriormente sollecitati non esitò di minacciare il comandante della Polizia locale di Scafati Salvatore Dioniso dopo che gli agenti e lo stesso ufficiale avevano scoperto lo smaltimento illecito di merce ingombrante.
Lo avrebbero fatto le due donne in quanto l’uomo, redarguito, aveva accusato un malore: quando moglie e figlia raggiunsero il congiunto, vedendolo in difficoltà di fronte al capo dei caschi bianchi che non sarebbe stato in abito istituzionale avrebbero, iniziarono ad aggredirlo e insultarlo. Fu scoperto a depositare in strada rifiuti speciali e ritenuti anche pericolosi e trasportati dall’abitazione degli imputati e a bordo di un furgone Ducati contenente vasca da bagno, forno, pentole, sgabello in disuso: tutto materiale che doveva essere depositato nell’area antistante della società Acse in via Diaz a Scafati in violazione delle norme ambientali.
Furono scoperti dagli agenti del comando di via Melchiade e quel giorno di agosto di 4 anni fa, in strada c’era anche l’allora comandante Salvatore Dionisio verso il quale partirono minacce del tipo “ti devo far togliere la divisa, ti devo strappare la camicia. Sto s…”. Il capitano fu bersagliato di insulti solo perchè “ottemperava ai propri obblighi” scrive il pubblico ministero del Tribunale nocerino nella sua accusa per i tre imputati.
Il tutto si sarebbe consumato in strada e sotto gli occhi di alcuni passanti. A quel punto gli stessi caschi bianchi fecero partire una denuncia che poi è arrivata sulla scrivania della Procura nocerina che aveva chiesto ed ottenuto il decreto di citazione diretta a giudizio. Oltre all’ex capitano Salvatore Dionisio (non lo è più dal giugno del 2023), parte offesa nel procedimento penale era stato individuato anche il Comune di Scafati.
Oggi, dopo la deposizione di un maresciallo della polizia locale chiamato a sostenere la tesi della parte lesa e la requisitoria del pubblico ministero, è arrivata la doppia condanna per le due donne (la procura aveva chiesto un anno e mezzo a testa) e l’assoluzione per l’uomo (chiesto un anno di reclusione e una ammenda di 5mila euro): 30 giorni per le motivazioni.