«Faccio un passo indietro», il che significa niente Sanremo per Emis Killa. Il Festival già s’infiamma e la prima polemica riguarda la partecipazione dell’artista indagato e sottoposto a Daspo. «Le indagini faranno il corso, io resto sereno». Il cantante non salirà sul palco dell’Ariston, magari lo farà il prossimo anno.
Il nome di Emis Killa, all’anagrafe Emiliano Rudolf Giambelli, era comparso lo scorso autunno negli atti dell’inchiesta sugli ultras delle curve milanesi come una figura che aveva “rapporti” con il capo dei tifosi rossoneri Luca Lucci, vicino anche a Fedez, non indagato in questa indagine, e ad altri cantanti. Lo scorso 30 settembre il rapper, ai tempi non ancora indagato e poi iscritto per associazione per delinquere, era stato perquisito nella sua abitazione a Vimercate, nel Milanese, dove gli agenti della Squadra Mobile avevano trovato sette coltelli, tre tirapugni, uno sfollagente, un taser e quasi 40mila euro in contanti.
A quanto emerso dagli accertamenti, il suo legame con Lucci e altri ultras milanisti finiti al centro dell’inchiesta si concretizzava anche nella barberia “Italian Ink” di Monza, considerata la cassaforte del capo ultras e gestita dallo stesso Emis Killa insieme al tifoso Fabiano Caputo, a sua volta arrestato nell’autunno del 2024. Il rapper, inoltre, era stato identificato, insieme ad altri ultras rossoneri tra cui Francesco Lucci, fratello di Luca, in seguito a un’aggressione a uno steward avvenuta a San Siro durante la partita Milan-Roma dell’11 aprile scorso.
A dicembre, poi, il cantante è stato destinatario di un Daspo di tre anni emesso dal questore di Milano Bruno Megale in quanto “la gravità” delle sue “condotte” ha consentito di “formulare un giudizio di pericolosità grave, attuale e concreto”. Gran parte dei 19 arrestati nell’indagine coordinata dai pm Paolo Storari e Sara Ombra, tra cui gli stessi vertici delle curve – Lucci per la Sud e Marco Ferdico e Andrea Beretta per la Nord – hanno scelto nei giorni scorsi di essere processati con il rito abbreviato, dopo essere stati rinviati a giudizio con l’immediato. Proseguono intanto le indagini sugli altri filoni dell’inchiesta, tra cui anche quello su Emis Killa e altri ultras, e quello sull’omicidio del 2022 del capo ultras interista Vittorio Boiocchi.