Circa 200 reperti di importante valore storico-archeologico, dal valore di circa 1 milione di euro, sono stati recuperati nel salernitano. È questo l’esito di un’attività svolta dai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Napoli, intervenuti in una area di un cantiere edile privato di Padula, poco distante dalla Certosa di San Lorenzo.
Nel corso di lavori nella zona sono emersi frammenti archeologici appartenenti ad antiche sepolture. Si tratterebbe di una parte di una necropoli databile tra il V e il IV secolo avanti Cristo, caratterizzata da tombe a cappuccina, molte delle quali ancora integre, altre parzialmente distrutte dall’attività di mezzi meccanici. L’area, su disposizione della procura di Lagonegro, è stata posta sotto sequestro. La Soprintendenza di Salerno ha poi avviato attività di verifica e di scavo, rilevando la presenza di circa 20 tombe.
Al termine delle operazioni, sono stati recuperati circa 200 reperti, tra cui crateri, lekythos, lebete, pelike a figure rosse, piatti e skyphos a vernice nera, stamnos, unguentari, ollette, guttus, lucerne, armi, elementi in piombo, un cinturone in bronzo da guerriero, monete e altri oggetti, tutti appartenenti a corredi funebri.
I ritrovamenti verranno presentati nel corso di una conferenza stampa che si terrà mercoledì 5 febbraio, alle 11, nella Certosa di San Lorenzo, a Padula. Intanto, quattro persone sono state denunciate per danneggiamento, distruzioni di manufatti archeologici e omessa denuncia alle autorità di tutela.