Castellammare. Il picco influenzale manda in tilt il pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare e nel parcheggio del presidio sanitario si tornano a vedere ambulanze ferme, in attesa che si liberino le barelle sistemate nei corridoi del reparto, necessarie per colmare la carenza di posti letto. Torna l’emergenza nella struttura stabiese, nonostante gli sforzi di medici, infermieri, operatori socio sanitari e della stessa Asl Napoli 3 Sud che stanno cercando di fare i salti mortali per gestire una situazione complicata. Il picco influenzale e l’aumento dei casi di polmonite hanno raddoppiato la richiesta di assistenza da parte degli utenti e i posti letto, non solo a Castellammare di Stabia, non sono sufficienti per garantire i ricoveri. Così finisce che il pronto soccorso s’ingolfa di pazienti che stazionano per giorni e giorni nel reparto, prima delle dimissioni o di un’eventuale trasferimento in un altro presidio. Una situazione che finisce per gravare sul primo anello della catena dell’assistenza, ovvero il 118. Le ambulanze che escono per prestare soccorso ai pazienti quando rientrano al San Leonardo, nella maggior parte dei casi, sono costrette a stazionare nel parcheggio almeno 12-18 ore. Le barelle delle ambulanze, infatti, vengono sistemate nei corridoi in attesa che si liberi un posto letto, al pronto soccorso o altrove. Questa sosta forzata, infine, mette in difficoltà la centrale operativa del 118 che ha meno mezzi da inviare sul territorio in caso di richiesta di assistenza. Lo scenario è simile a quello del periodo della pandemia da Covid-19, quando molte ambulanze restavano ferme nel parcheggio dell’ospedale San Leonardo per giorni. L’Asl Napoli 3 Sud ha attivato un’unità di crisi per fronteggiare l’aumento di richiesta di assistenza, recuperando posti letto per i ricoveri anche in altri reparti di degenza. Il virus che sta colpendo sempre più persone nell’ultimo periodo provoca quasi sempre febbre altissima, che spinge soprattutto gli anziani a rivolgersi al pronto soccorso e a questo bisogna aggiungere l’aumento dei casi di polmonite, che richiedono un’assistenza specializzata. In questo periodo la stragrande maggioranza degli ospedali italiani sono sotto pressione, ma nell’area metropolitana di Napoli la situazione è aggravata dalla carenza di pronti soccorso. A Castellammare di Stabia, come si ripete ormai da qualche anno, si riversano tutte le persone dell’area torrese, vesuviana e dei Comuni dei Monti Lattari. Un bacino di utenza enorme per una struttura che, anche per questioni logistiche, fatica a garantire l’assistenza ai pazienti. Tra l’altro, in questo momento la criticità è rappresentata dal picco influenzale, ma nel pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo si continua a lavorare anche per prestare soccorso alle persone che accusano i più svariati problemi di salute o magari sono vittime di incidenti stradali, sul lavoro o domestici. In alcuni giorni si arriva a sfondare anche il muro dei 200 accessi e in un reparto che potrebbe garantire assistenza all’incirca a 40 pazienti, se ne arrivano a tenere sotto osservazione quasi 70. Un sistema che non finisce al collasso solo grazie al sacrificio degli operatori, che ogni giorno si sobbarcano carichi di lavoro enormi pur di assistere chi ha bisogno di cure. Come sottolineato nei giorni scorsi dalla Uil Fpl Campania, che ha lanciato anche l’ennesimo allarme sulla carenza di personale. «Per il presidio di Castellammare è stata data ampia assicurazione di soluzioni per il pronto soccorso e le strutture di emergenza, sia per il personale Oss che infermieristico – si legge nella nota, che conclude – Saremo vigili affinché gli sforzi già fatti e quelli che farà la direzione strategica vadano nel solco tracciato».
CRONACA
5 febbraio 2025
Castellammare. Il picco influenzale manda in tilt il pronto soccorso