Per Anna, Agerola è sempre stata casa. È qui che ha studiato, che ha costruito il suo futuro, che ha trovato amici e lavoro. Ma le sue radici affondano lontano, in Ucraina, un Paese che oggi vive uno dei momenti più difficili della sua storia recente. Il riconoscimento della cittadinanza italiana, conferitole martedì scorso dal sindaco Tommaso Naclerio, non è per lei solo un traguardo burocratico, ma un simbolo di stabilità, di appartenenza, di una nuova vita costruita giorno dopo giorno in una terra che l’ha accolta e che, oggi, la riconosce ufficialmente come sua cittadina. La guerra scoppiata nel 2022 ha costretto milioni di ucraini a lasciare le proprie case, a separarsi dalle loro famiglie, a reinventarsi altrove. Anna, però, era già parte di questa comunità da anni. Non è fuggita da un conflitto, ma ha visto il suo Paese cambiare drasticamente, diventando teatro di distruzione e sofferenza. E mentre il mondo guardava le immagini di città devastate, di famiglie divise, di speranze infrante, lei ha sentito ancora più forte il valore dell’accoglienza ricevuta, della solidarietà mostrata da chi, ad Agerola, l’ha sempre considerata una di loro. Oggi, con la cittadinanza italiana, Anna compie un’altra tappa del suo percorso, che si sovrappone a quella che da sempre la definisce. Perché essere cittadini non è solo una questione di documenti, ma di legami, di partecipazione attiva alla vita della comunità, di condivisione di valori e prospettive. La Costituzione Italiana sancisce con l’articolo 3 che “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”. Oggi questa uguaglianza trova nuova conferma. La sua storia è quella di tanti ucraini che, in questi anni, hanno trovato in Italia una seconda patria. Mamme e bambini che sono arrivati cercando riparo, giovani che hanno studiato e lavorato per ricostruire un futuro altrove, persone che hanno portato con sé la forza e il desiderio di contribuire a una società che li ha accolti. Agerola, da sempre terra di accoglienza, ha aperto le proprie porte con il calore e la generosità che la contraddistinguono, dimostrando che l’inclusione è un impegno quotidiano fatto di solidarietà, comprensione e vicinanza. Il conferimento della cittadinanza a Anna è quindi un momento di festa, non solo per lei, ma per l’intera comunità agerolese, che oggi vede riconosciuto ufficialmente un legame che esiste da tempo. È un segnale di speranza, in un’epoca segnata da conflitti e divisioni, un messaggio che sottolinea come il valore dell’appartenenza non sia determinato da un luogo di nascita, ma dal contributo che ognuno porta alla società in cui vive. Oggi Anna è ufficialmente italiana. Ma il suo cuore resta anche ucraino, in un equilibrio perfetto tra passato e futuro, tra radici e nuove prospettive. Agerola e l’Italia festeggiano con lei, sapendo che ogni nuovo cittadino arricchisce il tessuto di una comunità che cresce nella diversità e nella condivisione.
CRONACA
6 febbraio 2025
Agerola. Dall’Ucraina all’Italia, Anna è cittadina italiana