Castellammare. Difficoltà ad accedere al credito, prezzi delle case e affitti alle stelle, che spingono sempre più le giovani coppie a trovare una soluzione lontano da Castellammare di Stabia. Un problema aggravato da migliaia di immobili utilizzati come uffici o strutture extralberghiere, che finiscono per togliere vani che aiuterebbero soprattutto le famiglie più in difficoltà dal punto di vista economico, anche perché non esiste una politica finalizzata alla realizzazione di nuove case popolari. L’emergenza abitativa è uno di quei temi che la politica fatica ad affrontare, ma a rompere il silenzio ci ha pensato Noi Moderati, che proprio a Castellammare di Stabia ha deciso di organizzare un convegno per discutere dell’argomento. «L’emergenza abitativa è sempre più un problema sociale, alimentato da tre cause principali. In primo luogo, la regolamentazione dei rapporti tra locatore e proprietario è insufficiente. In secondo luogo, manca una visione politica per attuare i piani regolatori cittadini, rimasti inerti per decenni. Infine, le recenti leggi nazionali, come Salva Casa, non trovano un adeguato collegamento con le amministrazioni locali e le sovrintendenze, che spesso non le recepiscono», ha detto il coordinatore provinciale di Napoli di Noi Moderati Riccardo Guarino, intervenendo al convegno. «Questa situazione favorisce lo spopolamento e rende difficile l’accesso a una casa per i giovani nuclei familiari. Inoltre, incide negativamente sulla natalità e crea ulteriori problemi per l’economia cittadina. Castellammare rappresenta un chiaro esempio di questa crisi, che purtroppo si riscontra anche a Napoli», ha aggiunto il coordinatore regionale della Campania di Noi Moderati Gigi Casciello, ricordando le diverse misure varate dal Governo per fronteggiare l’emergenza della denatalità, causata da mancanza di lavoro e impossibilità di acquistare o locare un’abitazione. Interventi «importanti», ha sottolineato Casciello, di un «percorso più ampio» nel quale «c’è ancora tanto da fare». Il coordinatore stabiese del partito, il geometra Massimo Santaniello, ha illustrato come in 45 anni si è passati dall’emergenza lavoro a quella abitativa. «Le cause – ha osservato Santaniello – sono molteplici: la deindustrializzazione; i danni provocati dal terremoto del 23 novembre 1980; la Legge Regionale n. 35/87 il P.U.T.; l’utilizzo di oltre un migliaio di abitazioni per uso uffici, la realizzazione della variante alla statale 145 Sorrentina che ha azzerato la zona di espansione urbanistica; l’ingresso dell’euro che in sole 24 ore ha raddoppiato i prezzi degli immobili; la nascita delle strutture extralberghiere e il caro affitti». Il sociologo Luigi Caramiello si è invece soffermato sull’impatto dell’emergenza del lavoro e dell’emergenza abitativa: «Se manca il lavoro bisogna crearlo, se c’è una richiesta di abitazioni bisogna soddisfarla, se i giovani non hanno prospettiva bisogna creare le condizioni necessarie affinché le giovani coppie possono contrarre il matrimonio e mettere al mondo dei figli. Solo in questo modo il sistema si rimette in equilibrio». Durante l’incontro ci si è soffermati sulle problematiche del territorio di Castellammare e sulle iniziative necessarie per promuovere lo sviluppo del Comune. Tutti i relatori hanno concordato sulla necessità di puntare sulla costruzione del bacino di carenaggio per ampliare la Fincantieri, riaprire le Antiche Terme e il Parco Idropinico sfruttando i fondi del Pnrr e altre risorse regionali e statali per creare nel breve periodo 3000-4000 posti di lavoro stabili «l’indotto e gli investimenti privati daranno una spinta ulteriore», hanno detto i relatori.
CRONACA
6 febbraio 2025
Castellammare. Prezzi e fitti delle case alle stelle, Noi Moderati: «Un’emergenza per la città»