I telefoni dei narcos e dei pusher erano fittiziamente intestati a soggetti extracomunitari. Emerge anche questo nella maxi inchiesta «Amico mio». Forse in cambio di qualche dose o di pochi spicci, i narcos del territorio riuscivano a “corrompere” una marea di disperati. Tra le 1600 pagine dell’informativa sono raccontati una serie di episodi dove i narcos si recavano presso negozi di telefonia di fiducia dove facevano registrare centinaia di sim, tutte a nome di immigrati e soggetti stranieri. Un metodo chiaramente utilizzato per rendere più difficile il lavoro degli 007 che comunque sono riusciti a ricostruire una rete dello spaccio che si estende dal rione Moscarella, Torre Annunziata, Lettere, area vesuviana, sino ad arrivare al basso salernitano. 69 indagati in tutto, 63 richieste di misure cautelari richieste e oltre 70mila pagine di intercettazioni telefoniche, sono i numeri monstre dell’indagine condotta dal pm Emilio Prisco.Tra gli indagati figurano personaggi del calibro di Silviero Onorato e Luciano Polito- i promotori del terzo sistema di Moscarella e i ras della camorra torrese, Francesco Immobile e Antonio Commesso. Nella lunghissima lista è presente anche Ciro Gargiulo, alias o’biond, il narcos ammazzato nel febbraio scorso in un agguato di stampo mafioso eseguito nel suo giardino a Lettere. A tutti agli indagati, a vario titolo, vengono contestati il reato di cessione di sostanze stupefacenti senza vincolo associativo e aggravante mafiosa. Centinaia di episodi singoli che la procura è riuscita a mettere insieme. I 63 pusher, accompagnati dai propri legali- avvocati Mariano Morelli, Alfonso Abagnale e Giuseppe Matrone e Antonio de Martino- a turno si sono presentati di fronte al gip Luisa Crasta, in gran parte facendo scena muta. Il giudice per le indagini preliminari deciderà se applicare o meno la richiesta di misura cautelare formulata dall’accusa. I fatti contestati risalgono al periodo che va dal 2020 sino alla metà del 2022 e vede in oggetto soprattutto il rione di Moscarella che nel corso degli ultimi due anni ha subito due maxi retate che hanno decapitato prima il terzo sistema e poi il clan di Moscarella. Non a caso nella lista degli indagati sono presenti anche coloro che sono considerati i soldati delle due cosche, e i parenti dei due promotori: Silviero Onorato e Luciano Polito. La maxi inchiesta trae origine da alcune intercettazioni telefoniche sul telefono di Antonio Commesso, nel 2020 ai domiciliari a Montoro. Due i contatti messi dal mirino dei militari, quello con il narcos Francesco Immobile, dalle quali, secondo l’accusa, si evinceva come questo si rifornisse prevalentemente di cocaina da Michele Ambrosio, 50enne di San Giuseppe Vesuviano, anche lui indagato. Da qui gli 007 sono riusciti a ricostruire tutta la rete dello spaccio, quasi come se questa inchiesta fosse stata montata come una Matrioska. Così partendo da Ambrosio si è arrivati a Luciano Polito e Silviero Onorato. Da qui sono poi emersi i rapporti d’affari con Ciro Gargiulo e Michele Silvio Staffiero, dai quali si rifornivano di marijuana, e successivamente da Antonio Germignani, Nino Germignani e Giuseppe Panarielllo, considerati i loro fornitori di cocaina. Da questi tre nomi si è andati ancora avanti con le intercettazioni che hanno disvelato il sistema di approvvigionamento delle piazze di spaccio di Torre Annunziata e in provincia di Salerno. Conversazioni che avvenivano utilizzando telefoni fittiziamente intestati a soggetti extracomunitari.
CRONACA
7 febbraio 2025
Castellammare. I telefoni dei narcos intestati agli immigrati