La storia di Francesco “Ciccio” Caputo è quella di un bomber arrivato alla Nazionale partendo dalla strada, dai campetti parrocchiali e le categorie dove nessuno ti insegna a giocare, a riconoscere il talento, a difenderlo. Dopo una scalata lunga vent’anni, vissuta a suon di gol, il bilancio di una carriera sportiva dipende soprattutto dagli insegnamenti ricevuti lungo il cammino. Sono quattro quelli decisivi, dice lui in un podcast: “Onofrio Colasuonno, il presidente del Toritto, mi ha fatto debuttare nei dilettanti ed è stato un secondo padre. Abitavo ad Altamura e mi veniva a prendere a casa per gli allenamenti e i provini in giro per la Puglia, ci credeva più di me. Daniele Faggiano è stato il direttore del Noicattaro in C2, mi prelevò dall’Altamura che giocava due categorie sotto e con lui ho capito che certe occasioni non si possono sbagliare. Andò bene, l’anno successivo riuscì a convincere Antonio Conte a prendermi al Bari e Matarrese a sganciare trecento mila euro per il cartellino. Roberto De Zerbi mi chiamò dopo la retrocessione a Empoli e disse: vieni da me al Sassuolo, ti farò segnare venti gol. Ha avuto ragione, il suo calcio è credibile, mi ha aperto una nuova visione. È divertente allenarsi con lui, a volte veniva al campo con la faccia gonfia perché non aveva dormito la notte, era maniacale nelle informazioni da dare sul campo e si arrabbiava per un passaggio troppo lento o non dato sul piede forte. Se una giocata non andava come diceva lui fermava tutto e prendeva a pallonate i vetri del centro sportivo”. Ma è la lezione di Conte ad aver cambiato il corso della sua vita umana e sportiva: “A Bari rifiutò il mio trasferimento in prestito, diceva di puntare su di me e infatti mi fece giocare subito, non me l’aspettavo. Riesce a vedere potenzialità che nessuno immagina, per questo i giocatori pendono dalle sue labbra e fanno la differenza. Il Napoli? Me lo aspettavo subito forte, perché le scelte di mercato sono chiaramente sue. Raspadori? Lo conosco benissimo, eravamo compagni a Sassuolo ed è stato il mio successore: Jack ha ruolo particolare, può fare la differenza ma non è una punta da venti gol”.La parabola di Caputo inizia nei primi duemila, quando Colasuonno rimane folgorato da quel ragazzino di 16 anni che dava spettacolo nei tornei Uisp contro avversari adulti. Una qualità rara a quell’età, perfetta per il debutto a Toritto, dove segna 11 reti e trascina la squadra in Promozione. Dopo due anni ad Altamura, arriva l’esordio in serie C2 nel Noicattaro segnando altri 11 gol. A Bari, Antonio Conte centra il suo primo successo da allenatore e Caputo lo ripaga con 10 gol in 28 partite, tra cui una tripletta al Grosseto, che non bastano per la conferma in serie A. Conte passa al Siena, sostituito da Ventura e lui si ritrova in prestito alla Salernitana, dove vivrà una delle esperienze più frustranti della carriera: appena sei gol, squadra retrocessa e pesante contestazione dei tifosi. Dopo un breve ritorno al Bari, il tanto atteso esordio in Serie A arriva insieme al primo gol, ma nella sessione invernale del calciomercato accetta la chiamata di Conte al Siena, dove giocherà in prestito. Il ritorno a Bari è deludente nonostante i 10 gol stagionali, l’anno successivo i gol però sono 17, salvando la squadra dalla retrocessione in C. Ma i problemi non finiscono, anzi raddoppiano: la procura apre un’indagine per illecito sportivo e Caputo viene squalificato per un anno. Il processo penale sul calcioscommesse si chiuderà però con un’assoluzione da tutti i capi di imputazione. Il ritorno in campo con la Virtus Entella gli restituisce reputazione e fama da cannoniere e il biennio in Liguria si conclude con un bilancio di 35 gol. Numeri convincenti per le strategie dell’Empoli, che sborsa 2,8 milioni di euro più bonus, strappandolo alla concorrenza di Palermo, Brescia e Lecce: Caputo risponde con due doppiette consecutive e raggiunge la doppia cifra in stagione, toccando i 100 gol in cadetteria. Segna anche una tripletta contro il Palermo e diventa capocannoniere con 26 reti riportando i toscani in A. È la sua seconda giovinezza: 16 gol in 38 partite giocando ogni minuto delle 3420 disponibili. Dopo la retrocessione in B con l’Empoli, passa al Sassuolo per 7,5 milioni di euro, realizzando tre doppiette in campionato contro SPAL, Bologna e Roma e chiudendo la stagione con un totale di 21 gol. Nuovo capitolo, stavolta alla Sampdoria, dove segna 11 gol in 36 partite, incluso un gol nel Derby contro il Genoa. Ritorna all’Empoli a gennaio 2023 e due anni dopo risolve il contratto con l’Empoli dopo aver collezionato 119 presenze e 51 gol nelle sue due esperienze con la squadra toscana.Il posto nella leggenda arriva il 27 agosto 2020, con la prima convocazione nell’Italia di Mancini. Due mesi dopo a Firenze, nell’amichevole contro la Moldavia, segna anche il suo primo gol in maglia azzurra all’età di 33 anni e 2 mesi. Ma il sogno si interrompe l’anno dopo, quando un infortunio lo esclude dal gruppo che vincerà l’Europeo a Wembley.Dopo il ritiro, Caputo è tornato in campo con la TRM Fc, che partecipa alla Kings League, una competizione di calcio a sette con dodici squadre formate da youtuber ed ex giocatori che si affronteranno in partite da 40 minuti.
Rocco Traisci