Castellammare. Il caso aumento degli affitti nelle case popolari torna alla ribalta. Ieri mattina, infatti, anche grazie a un collegamento video con l’emittente regionale Prima Tivvù, in onda sul canale 17 del digitale terrestre, i componenti del comitato di quartiere Cmi, hanno parlato delle difficoltà che, da inizio gennaio, numerosi residenti vivono a causa degli aumenti dell’affitto decisi dall’Acer, l’istituto proprietario delle case popolari. “Nel giro di pochi giorni – le parole di Mario e Antonello, due dei leader del comitato – vi sono famiglie che in questa zona si sono viste triplicare i canoni di affitto. Parliamo magari anche di poche decine di euro, ma se li rapportiamo alle pensioni nimime e da fame che gli vengono corrisposte, comprendiamo che il dramma è evidente”. Attraverso i microfoni di Prima Tivvù, emittente campana che trasmette sul canale 17 del digitale terrestre, il comitato di quartiere del Cmi, ha anche lanciato una proposta. “Chiediamo al consiglio regionale di approvare una proroga di almeno tre mesi che consenta a quelle famiglie che ne hanno possibilità di ripresentare la documentazione necessaria affinchè vengano riconosciuti sconti e sgravi ai nuclei familiari che sono più in difficoltà” le parole dei componenti del comitato. “In questa zona – ha raccontato Antonello – l’ultima volta che i tecnici dell’Acer sono venuti per completare una manutenzione straordinaria esterna correva l’anno 2001. Lo so bene perchè era il giorno in cui mi sono sposato. L’anno prossimo io festeggerò i venticinque anni di matrimonio, speriamo non sia la stessa festa anche per l’Acer” dice con molta ironia. E aggiunge: “Ogni mese noi siamo costretti a chiamare i vigili del fuoco perchè in questa zona spesso vi sono cornicioni pericolanti o intonaci che si staccano dalle mura. E’ venuto il momento di realizzare un’approfondita azione di recupero delle pareti delle case popolari” la richiesta che viene dai residenti. Del caso si era occupata anche la formazione politica Base Popolare, che ha in Maurizio Apuzzo il suo rappresentante in consiglio comunale. “Vivono in un quartiere popolare costruito 70 anni fa, dove i crolli sono all’ordine del giorno e la manutenzione dei palazzi è un miraggio. Nel tempo avevano accettato di far costruire a ridosso di quel quartiere un depuratore, con la pro- messa che lo sviluppo del porto turistico di Castellammare di Sta- bia avrebbe avuto un impatto positivo anche per il loro rione. Tutte promesse disattese e al danno ora si aggiunge la beffa, si perché l’Acer (Agenzia Campana Edilizia Residenziale) ha aumentato gli affitti per le case popolari, in alcuni casi addirittura del 50 per cento. Cosa abbia potuto por- tare a questi aumenti non è chiaro, anche perché di investimenti per riqualificare quelle case non se ne ricordano. Aumenti che se raffrontati alle condizioni di molte di quelle abitazioni sono da considerarsi alquanto fuori luogo», dice la lista civica Base Popolare che ha chiesto all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Luigi Vicinanza di aprire un confronto con l’Acer. «Abbiamo ascoltato – dice il consigliere di Base Popolare democratici e progressisti Maurizio Apuzzo – il malessere e i disagi di chi, per lo più famiglie monoreddito, si sono trovate di punto in bianco a fare i conti con le nuove tariffe Acer per quanto riguarda i canoni di locazione. Si avvii subito un’interlocuzione per comprendere la situazione. E soprattutto per avviare tutti i percorsi finora rimasti lettera morta per la riqualificazione degli alloggi popolari” dice Apuzzo. E anche i residenti chiamano in causa il sindaco Vicinanza: “Abbiamo avviato a ottobre un’interlocuzione con lui e con la giunta. Alcune cose sono state fatte, per altre, però, stiamo ancora attendendo”.
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