Pizzo ai pontili del rione dell’Acqua della Madonna, ci sono altri cinque indagati. Tra le 74 pagine dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita il 22 gennaio scorso dai carabinieri di Castellammare ci sono i nomi di altre cinque persone accusate di estorsione- quattro donne e un uomo- tutte strettamente imparentate con i cinque finiti in manette: Alfonso, Ciro, Mauro e Francesco Fontana, e Cristina Schiavone. I primi quattro sono in carcere mentre Schiavone si trova agli arresti domiciliari. L’inchiesta ha acceso i fari sul pizzo imposto a un imprenditore che opera sui pontili della zona, che era costretto a pagare la famiglia Fontana, che secondo gli investigatori aveva messo in piedi un vero e proprio clan attivo nel centro storico, che controllava più affari illeciti. Le indagini erano in corso già da tempo, ma hanno avuto un’accelerata dopo l’omicidio di Alfonso Fontana, ventiquattrenne ucciso a Torre Annunziata a inizio febbraio 2024. Una vicenda per la quale il giorno prima degli arresti si è chiusa la fase dibattimentale del processo a carico di Catello Martino, accusato di essere l’esecutore materiale del delitto. Dal giorno di quell’omicidio si è cercando di stringere il cerchio sulle organizzazione criminali di Castellammare di Stabia, anche per scongiurare il rischio di un’escalation di violenza. Tornando alle estorsioni ai pontili, non si tratta di una novità e sarebbero diverse le organizzazioni criminali che nel tempo li avrebbero utilizzati come un vero e proprio bancomat. Per gli uomini del clan D’Alessandro – come emerge già dagli atti dell’inchiesta Cerberus – l’attracco dell’imbarcazione è gratuita. Un’estorsione alla quale si somma una dazione di denaro nei confronti dell’organizzazione criminale. Ma secondo il pentito Pasquale Rapicano, in alcuni casi, i titolari dei pontili venivano estorti non solo da Scanzano ma anche dai “Fasano”, ovvero la famiglia Fontana, da sempre attiva nella gestione degli affari illeciti nel rione dell’Acqua della Madonna. E sempre secondo il collaboratore di giustizia, nel porto ci sono anche concessionari che negli anni hanno versato una parte dei loro guadagni alle famiglie malavitose del quartiere Santa Caterina, nel centro storico della città. Di contro le denunce sono praticamente ferme a zero. Nel 2013 un imprenditore nonostante fosse incalzato dalle forze dell’ordine, decise di non formalizzarla. Tanto basta per capire – come conferma la stessa Procura – che le indagini sulle estorsioni ai pontili di Castellammare di Stabia sono ancora in corso. frattempo venerdì la tesi investigativa della Dda ha avuto la prima conferma. I giudici del tribunale del Riesame di Napoli non hanno fatto sconti blindando le accuse dell’antimafia. Restano in cella i fratelli Mauro e Francesco Fontana. La difesa si era appellata ai giudici per chiedere un alleggerimento della misura cautelare ottenendo però il rigetto dai giudici. Gli altri tre indagati attenderanno, per il momento, con le misure cautelari in vigore l’evolversi della vicenda giudiziari che li vede imputati.
CRONACA
11 febbraio 2025
Castellammare. Pizzo agli ormeggiatori: ci sono altri 5 indagati