Castellammare. Giustizia per la piccola ciclista stabiese investita mortalmente oltre 25 anni fa a Castellammare: la Corte d’Appello di Napoli ribalta la sentenza e riconosce l’integrale risarcimento alla famiglia. Un tragico incidente stradale, una giovane vita spezzata e una lunga battaglia legale durata oltre 20 anni: la storia della piccola ciclista investita mentre percorreva una strada della periferia stabiese si conclude con una sentenza che ristabilisce giustizia per la sua famiglia. La Corte d’Appello di Napoli ha infatti accolto la tesi dell’avvocato della famiglia, Vincenzo Liguori, e riconosciuto l’integrale responsabilità del conducente del veicolo investitore, condannando l’assicurazione al risarcimento di quasi 4 milioni di euro ai familiari della vittima. La vittima, una bambina di meno di 12 anni, stava pedalando lungo una strada della periferia di Castellammare di Stabia quando è stata violentemente travolta da un’automobile sopraggiunta da tergo. L’automobilista, secondo quanto stabilito dai giudici, procedeva a velocità elevata senza prestare la dovuta attenzione agli ostacoli presenti sulla carreggiata e senza mantenere una distanza di sicurezza dalla minore. L’impatto è stato devastante, non lasciandole scampo. Dopo ore di agonia e atroci sofferenze, la piccola è deceduta. Inizialmente, la sentenza in primo grado del Tribunale di Torre Annunziata aveva riconosciuto alla famiglia solo il 50% dei danni, ritenendo che vi fosse un concorso di colpa della vittima. La difesa del conducente, sostenuta dalla compagnia assicurativa, aveva tentato di dimostrare un comportamento imprudente della piccola ciclista, affermando che procedeva in modo irregolare, con un presunto andamento a “zig-zag”. Una tesi respinta in secondo grado grazie all’abilità dell’avvocato Vincenzo Liguori, che ha dimostrato come la responsabilità dell’incidente fosse interamente dell’automobilista. La Corte d’Appello di Napoli ha quindi ribaltato l’esito del primo giudizio, accogliendo le richieste della famiglia della vittima e rigettando le tesi dell’assicurazione. I giudici hanno stabilito che la giovane ciclista non aveva alcuna responsabilità nella dinamica dell’incidente, sconfessando ogni tentativo di addossarle colpe inesistenti. Oltre a riconoscere l’integrale responsabilità del conducente, la Corte d’Appello ha affermato la mala gestio dell’impresa assicurativa, condannandola a risarcire importi eccedenti il massimale di polizza. Ai familiari della piccola ciclista sono stati riconosciuti due distinti risarcimenti: il danno non patrimoniale per la perdita del rapporto parentale, sulla base delle vigenti tabelle di liquidazione del Tribunale di Milano 2024; il danno non patrimoniale iure hereditatis, per le sofferenze patite in vita dalla vittima nelle ore successive all’incidente. L’importo complessivo del risarcimento ammonta a 3.829.055 euro, una cifra che rappresenta il riconoscimento del dolore e della perdita subita dalla famiglia della piccola. Un caso destinato alla Cassazione, nonostante la netta affermazione della responsabilità del conducente e della compagnia assicurativa, la sentenza non è ancora definitiva. Il caso approderà in Cassazione su volontà del legale della famiglia, dove si attende il verdetto definitivo. Nel frattempo, la decisione della Corte d’Appello di Napoli segna un importante riconoscimento per la famiglia della vittima e un monito sulla necessità di una guida prudente e responsabile per evitare tragedie come questa. Il tragico destino della piccola ciclista stabiese rimarrà impresso nella memoria della comunità, ma la sua storia ha portato a una battaglia legale che ha fatto emergere la verità e riconosciuto il giusto risarcimento ai suoi cari. Un segnale di giustizia che, pur non potendo colmare il vuoto lasciato dalla sua scomparsa, rappresenta un passo avanti nella tutela delle vittime della strada. @riproduzione riservata
CRONACA
16 febbraio 2025
Castellammare. Bambina travolta e uccisa da un’auto, risarcimento da 4 milioni alla famiglia