La sua bellezza è rimasta nascosta per oltre mezzo secolo, poi è stata ritrovata dai carabinieri e restaurata da un equipe specializzata a Firenze. La Vergine in trono con il bambino, opera del maestro Sandro Botticelli, tornerà a Napoli e sarà esposta in un museo. Il quadro inizialmente custodito nella parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Santa Maria la Carità, fu poi affidato alla famiglia Somma di Gragnano che per quasi mezzo secolo lo ha tenuto nella propria abitazione. Consegnata alla Soprintendenza di Napoli, ne fu poi predisposto il restauro e a breve potrà essere ammirata in un museo a Napoli. A dare l’annuncio è proprio il Soprintendente di Napoli Mariano Nuzzo: «Ho avuto il privilegio di visitare l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, eccellenza assoluta nel campo del restauro, per ammirare l’esito di un intervento straordinario sulla tavola del XV secolo raffigurante la Vergine in trono con Bambino- dice Mariano Nuzzo in una nota- Grazie all’eccezionale competenza dei restauratori dell’OPD, quest’opera ha riacquistato la sua originaria luminosità, restituendoci dettagli e cromie che il tempo aveva offuscato. È stato un percorso di studio e conservazione di altissimo livello, che valorizza non solo il dipinto ma anche il sapere artistico e scientifico che rende unico questo istituto. Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine alla direttrice Emanuela Daffra e al suo straordinario staff di collaboratori, professionisti di altissimo profilo che, con passione e rigore, hanno saputo restituire nuova vita a questo capolavoro. Un grande esempio di come il restauro non sia solo tecnica, ma anche amore per il nostro patrimonio culturale». A breve il quadro tornerà in Campania dopo che il 29 novembre del 2023 fu consegnato alla soprintendenza di Napoli. L’opera, vincolata con decreto risalente al 1931, vincolo confermato nel 1941 e poi nel 1968, era in origine collocata nella cappella di Santa Maria delle Grazie nel comune di Santa Maria la Carità, da cui fu successivamente spostata ed affidata alla famiglia Somma. Conservata con cura e discrezione, è rimasta pressoché sconosciuta al pubblico per più di cinquant’anni, finché l’opera è stata presa in consegna dalla Soprintendenza al fine di custodirla, nonché per garantirne la sicurezza e assicurarne la conservazione. Il dipinto versava in pessime condizioni conservative, mostrava infatti distacchi della pellicola pittorica, cadute di colore, abrasioni ed alterazioni cromatiche dovute sia a ridipinture che all’ossidazione di vernici protettive sovrammesse. L’analisi a luce radente della superficie cromatica evidenziò criticità diffuse, mentre l’analisi ai raggi UV mostrò ampie ridipinture e manomissioni, ragioni che indussero un immediato ritiro in custodia. L’opera, rimasta fino al novembre del 2023 ai margini degli studi di settore, può considerarsi frutto dell’attività matura di Botticelli, ascrivibile al nono decennio del XV secolo, con probabile intervento della alacre bottega del maestro per quel che attiene alcuni dettagli del trono su cui è assisa la Vergine. Determinante alla ricostruzione della storia dell’opera è stato lo studioso Peppe di Massa.
CRONACA
18 febbraio 2025
Gragnano-Santa Maria la Carità. Il quadro di Botticelli sarà esposto a Napoli