Terremoti ai Campi Flegrei: il 50% degli edifici è a rischio medio, il 10% a rischio alto
CRONACA
20 febbraio 2025

Terremoti ai Campi Flegrei: il 50% degli edifici è a rischio medio, il 10% a rischio alto

metropolisweb

Secondo le stime del Centro Studi Plinivs, circa 80.000 persone risiedono nelle aree a rischio bradisismico dei Campi Flegrei. Lo studio condotto dal centro, sotto il coordinamento della Protezione Civile, ha permesso di analizzare la vulnerabilita’ sismica degli edifici nell’area. “Gia’ dal marzo 2024, in qualita’ di centro di competenza, abbiamo avviato un’azione di verifica della vulnerabilita’ speditiva come previsto dal Decreto Legge 140 del 2023. L’analisi e’ stata condotta da tecnici e professionisti, formati dal nostro centro con il supporto di tutor specializzati. Il lavoro e’ stato svolto edificio per edificio su un totale di 12.700 strutture nell’area bradisismica, consentendo di calcolare una vulnerabilita’ speditiva basata su dati raccolti dall’esterno degli edifici”, spiega durante l’intervista rilasciata oggi al programma ‘La Giornata in 24 minuti’ di Radio 24 il professor Giulio Zuccaro, responsabile scientifico del Centro Studi Plinivs e professore Ordinario di Scienza delle Costruzioni presso l’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II. L’analisi ha permesso di classificare i 12.700 edifici, di cui cir+ca 3.700 non residenziali. Sui restanti 9.000 edifici, oltre il 10% e’ risultato ad alta vulnerabilita’ e circa il 35% richiede ulteriori valutazioni per determinare il livello di rischio. “Un 50% degli edifici si colloca tra un rischio medio e un rischio alto, con oltre il 10% che presenta un rischio elevato. Un sisma di magnitudo 5 su questo 50% di edifici non provocherebbe una catastrofe, ma potrebbe comunque generare danni significativi. Tuttavia, sulla base di questa valutazione, non e’ possibile prevedere con certezza il numero di edifici che potrebbero crollare o l’impatto sulla popolazione”, aggiunge Zuccaro. L’analisi ha inoltre individuato le zone a maggior rischio, ovvero quelle con la piu’ alta concentrazione di edifici vulnerabili, da cui partire per pianificare gli interventi e l’assegnazione dei finanziamenti governativi destinati alla messa in sicurezza. “Ogni struttura risponde in modo differente a un evento sismico e, sebbene le curve di vulnerabilita’ ci forniscano una stima statistica, esiste sempre un margine di incertezza. In alcuni casi, edifici considerati vulnerabili hanno resistito a terremoti passati, mentre altri hanno subito danni significativi. Per questo motivo, e’ fondamentale concentrare le risorse sulle aree piu’ esposte e avviare interventi mirati per la riduzione del rischio”, conclude Zuccaro. Il Centro Studi Plinivs continuera’ a monitorare la situazione e a collaborare con le autorita’ competenti per garantire la sicurezza della popolazione residente nelle aree a rischio bradisismico dei Campi Flegrei.