Protesta degli operai Dema: «No alla desertificazione». E al Summarte un evento per gli operai
“Sarebbe la desertificazione industriale dell’area vesuviana. Resterebbero capannoni senza memoria della storia e soprattutto senza lavoratori, senza coloro i quali ogni giorno marcano garantendo da anni, continuità, produttività e qualità. La questione Dema non è una questione locale. Sono a rischio ben 200 posti di lavoro e la situazione riguarda lavoratori di Somma Vesuviana, di Sant’Anastasia, di Pozzuoli. Inoltre Dema è uno storico gruppo aerospaziale con sedi a Somma Vesuviana, Paolisi, nel beneventano e Brindisi, in Puglia che vive una crisi senza precedenti. Dopo il collasso del 2022, stipendi non pagati, lavoratori e nuovo management riuscirono a risollevare l’azienda, ottenendo un concordato in continuità con garanzie fino al 2027. Il tribunale di Napoli impose al fondo Polus (con sede alle Cayman) di finanziare il piano industriale, tutelando posti di lavoro e rotazione equa degli esuberi. Dalla fine del 2024, con l’arrivo del nuovo Amministratore Delegato e l’acquisizione da parte di Adler Group, è iniziato uno smantellamento sistematico dei presupposti del concordato.Un documento interno di Adler, rinvenuto il 27 gennaio, conferma il piano di “deportazione” e riduzione occupazionale, chiusura di stabilimenti, trasferimenti forzati di 80% dei dipendenti dallo stabilimento di Somma Vesuviana ad Airola e Brindisi, eliminazione di reparti critici. Dalle notizie in nostro possesso avremmo un notevole ridimensionamento. Attualmente nello stabilimento di Somma Vesuviana che dista appena 5 km da Pomigliano d’Arco, abbiamo il montaggio, la lamiera, la meccanica, la galvanica, la Certificazione, il magazzino e la verniciatura. Con il Piano Adler avremo la permanenza del Centro di Ricerca, la galvanica e la lamiera. Tutto il resto verrebbe trasferito. Resterebbe qualche decina di lavoratori, tutti gli altri dovranno spostarsi anche a Brindisi che dista quasi 300 km, a nostro avviso senza certezze per il futuro. Il 6 e il 20 febbraio al MIMIT, Adler ha offerto solo briciole: tenere aperti a Somma due reparti e un centro ricerca. I lavoratori, in sciopero da un mese, denunciano un tradimento: dopo aver salvato Dema, rischiano di vederla distrutta da logiche speculative. Chiediamo interventi urgenti per bloccare questa deriva. Domani anche grandi artisti della musica napoletana, scenderranno in campo, anzi saliranno sul palco di un teatro portando in scena uno spettacolo a sostegno dei lavoratori. Oggi per 15 minuti abbiamo occupato i binari della Circumvesuviana, sulla linea Napoli – Ottaviano – Sarno. L’occupazione è durata poco. Noi non vogliamo creare disagi ai cittadini ma abbiamo semplicemente voluto ricordare la nostra esistenza”.
Lo ha affermato Andrea Morisco, operaio, Rappresentante RSU della Dema. Ed in un video, i lavoratori hanno cercato di far comprendere il ridimensionamento che avverrebbe.
L’arte, la musica napoletana e i musicisti napoletani, domani testimonieranno la loro solidarietà riempiendo il Teatro Summarte di Somma Vesuviana, portando uno spettacolo in grado di raccontare e ricordare la storia operaia. Con loro ci saranno i lavoratori della DEMA che in almeno 200 rischiano il posto di lavoro.Domani – Martedì 25 Febbraio – ore 20 – Teatro Summarte di Somma Vesuviana – Concerto per i lavoratori della DEMA con molti artisti napoletani.C’è il pieno sostegno del Comune di Somma Vesuviana che ha patrocinato l’evento. E domani al fianco dei lavoratori ci saranno le associazioni come ad esempio l’Arci ed anche Legambiente. “Siamo al fianco dei lavoratori. La Costituzione italiana inizia proprio con un articolo preciso che in modo esplicito difende il lavoro di tutti. La nostra è una Repubblica fondata sul lavoro. Ad oggi non comprendiamo il motivo del ridimensionamento e del trasferimento. Purtroppo su questo territorio c’è uno smantellamento industriale che ha avuto inizio circa 33 anni fa con continue vertenze sindacali, tavoli ministeriali – ha dichiarato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano – passando dall’esistenza della storica FAG, la quale aveva anche commesse importanti di livello nazionale ed internazionale, ai fatti di questi giorni con la chiusura della DEMA. Siamo passati da 7 – 800 lavoratori di un tempo, di tanti anni fa, ai circa 200 e ne resteranno a Somma poche decine, riducendo la presenza ad un’area pari alla grandezza di un’officina. Inoltre sarebbe importante conoscere le garanzie circa il futuro dei lavoratori. L’80% sarà costretto a spostarsi anche di 300 Km, ma sembrerebbe esserci incertezza per i livelli occupazionali dal 2027. Ricordo che dietro ad un lavoratore c’è una storia e soprattutto responsabilità che sono le responsabilità quotidiane di tutti noi. L’incertezza del posto del lavoro genera incertezza anche sul futuro dei figli e delle rispettive famiglie. Il lavoro è un diritto e rispettare i lavoratori è un dovere. Ci sono state molteplici interrogazioni parlamentari ed anche noi sindaci dovremmo unirci per incontrare le parti. Il mio appello è anche alla stampa, nella speranza che questi operai non vengano dimenticati e abbandonati”.

