Ventisette colpi di kalashnikov contro la saracinesca di una concessionaria a Corbara: ipotesi racket
Corbara. Ventisette colpi di kalashnikov sparati contro la saracinesca dell’autosalone di via Luigi Novi a Corbara lasciano campo a una sola ipotesi: avvertimento malavitoso. Sul caso indagano i carabinieri della tenenza di Pagani sotto il coordinamento della procura di Nocera Inferiore (pm Michele Migliardi).
L’episodio ha portato al danneggiamento di due auto parcheggiate all’interno dell’attività commerciale (una Fiat e un’Audi) e ha fatto cadere nella paura residenti e commercianti. Una sventagliata di proiettili che si configura come un atto intimidatorio di forma estorsiva legato a questioni in ambito lavorativo.
Su questa ipotesi sono indirizzati gli inquirenti che hanno raccolto testimonianze di alcuni residenti ed estrapolato immagini dal sistema di videosorveglianza di alcuni esercizi commerciali insistenti in zona.
Tutto sarebbe accaduto poco dopo la mezzanotte, quando dal piazzale antistante l’officina (nei pressi della strada che porta al Camposanto di Corbara) sono stati esplosi 27 di colpi di kalasnikov all’indirizzo dell’attività commerciale.
Un’azione durata pochi attimi ma che ha svegliato i residenti che hanno udito gli spari a ripetizione. Subito dopo gli autori del gesto criminoso hanno fatto perdere le tracce dileguandosi per le strade dell’agro-nocerino. Sono stati i residenti ad allertare il titolare dell’attività che non ha potuto fare a meno che costatare la saracinesca del locale ridotta a colabrodo. All’interno c’erano due auto parcheggiate che non sono state risparmiate tanto che le rispettive carrozzerie erano state danneggiate dai proiettili che avevano bucato la saracinesca. Il titolare, sentito dai militari dell’Arma, avrebbe dichiarato di non avere ricevuto richieste estorsive, nè di aver avuto screzi con qualcuno.
Ora saranno le indagini a chiarire cosa abbia portato a imbracciare la potente arma e dalla distanza a premere il grilletto facendo fuoco contro la saracinesca del negozio. Allo stato non si può escludere alcuna ipotesi, dietro quello che sembra un chiaro avvertimento di natura criminale. Gli inquirenti hanno effettuato anche alcune perquisizioni.
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