Il prossimo 6 marzo, alle ore 20:00, il Teatro Instabile di Napoli (TIN) ospiterà la rappresentazione dello spettacolo di teatrodanza “Cari bambini”, scritto, diretto e interpretato dal performer Salvatore Cataldo. L’opera, che si inserisce all’interno di una tournée internazionale tra Europa e Medio Oriente, porta in scena un messaggio di intensa riflessione e sensibilizzazione. Lo spettacolo si presenta come un atto unico in cui danza, parola e musica si fondono per dare voce a una profonda e sentita risposta artistica di fronte agli eventi tragici che hanno segnato la storia recente. La creazione di “Cari bambini” nasce infatti dall’urgenza di raccontare, attraverso l’arte, il dolore, la distruzione e il senso di smarrimento che scaturiscono dalla violenza e dalla guerra, per richiamare la coscienza collettiva affinché che superi i confini geografici e culturali. L’opera trae ispirazione dagli eventi che hanno avuto inizio il 7 ottobre 2023, una data che ha segnato l’inizio di una tragedia umanitaria senza precedenti. Salvatore Cataldo ha sentito il desiderio di rispondere artisticamente a questa catastrofe, interrogandosi sul ruolo dell’artista in un contesto di dolore e distruzione. «Di fronte a eventi così devastanti, che travolgono popoli e culture intere, il rifiuto della realtà esterna può essere un meccanismo di difesa naturale, ma al tempo stesso diventa fondamentale trovare strumenti per resistere, per elaborare e per trasformare il dolore in memoria. “Cari bambini” nasce proprio da questa necessità: cosa succede quando un semplice ballerino, apparentemente piccolo e insignificante, prova a raccontare la grandezza e l’orrore di una tragedia umana? Come si può viaggiare attraverso il dolore utilizzando l’immaginazione e la compassione?» afferma Cataldo. L’arte, dunque, diventa un veicolo di testimonianza, un modo per restituire dignità alle vittime e per sensibilizzare il pubblico su tematiche di drammatica attualità. Lo spettacolo, della durata di sessanta minuti, alterna scene evocative e momenti di intensa espressività corporea. L’elemento narrativo si intreccia con la danza e con il linguaggio simbolico, creando un’esperienza immersiva in cui le emozioni emergono in modo viscerale e potente. Uno dei personaggi centrali dello spettacolo è un insegnante di storia, che propone una lezione a episodi, un percorso didattico interrotto da performance danzanti e da frammenti onirici che trasportano lo spettatore in una dimensione sospesa tra realtà e immaginazione. Il racconto si sviluppa attraverso un susseguirsi di immagini potenti e simboliche, che esplorano il contrasto tra la leggerezza e la caduta, tra l’umano e il divino, tra la speranza e la disperazione. Le connessioni tra i vari elementi emergono progressivamente nel corso dello spettacolo, mentre i movimenti coreografici si intrecciano con suoni, musiche e parole, creando un linguaggio espressivo unico e toccante. Il pubblico viene così trascinato in un viaggio emotivo che lo costringe a confrontarsi con la fragilità della condizione umana e con le profonde ferite lasciate dalla guerra. L’uso della danza come linguaggio espressivo consente di dare voce a emozioni spesso indicibili, trasformando il movimento in una forma di resistenza e di testimonianza. I suoni e le musiche, accuratamente selezionati, amplificano il senso di immersione, rendendo lo spettacolo un’esperienza profondamente emotiva. La scelta di adottare un approccio narrativo non lineare, in cui realtà e sogno si mescolano, contribuisce a creare un senso di straniamento che spinge il pubblico a interrogarsi e a riflettere. I personaggi che si alternano in scena diventano portavoce di storie frammentate, tasselli di un mosaico più ampio che rappresenta il dolore collettivo di un’umanità ferita. L’universalità del messaggio di “Cari bambini” è testimoniata dal suo percorso internazionale. Lo spettacolo è già stato rappresentato in tre Paesi e in cinque lingue tra cui il francese, l’italiano, l’arabo, il turco e l’inglese, con traduzioni curate dallo stesso Salvatore Cataldo. Questa scelta non è soltanto tecnica, ma possiede una valenza profondamente simbolica: la tragedia che viene raccontata nello spettacolo non appartiene a un solo popolo o a una sola cultura, ma è un dramma universale che riguarda l’intera umanità. Dopo la tappa napoletana, “Cari bambini” sarà rappresentato l’8 marzo presso lo Spazio Matta di Pescara, continuando il suo viaggio attraverso diverse città e nazioni. La tournée internazionale dello spettacolo proseguirà nei prossimi mesi, con nuove date in fase di definizione. L’obiettivo è quello di portare “Cari bambini” in un numero sempre maggiore di teatri e spazi performativi, affinché il suo messaggio possa raggiungere un pubblico sempre più vasto e variegato. Per assistere alla rappresentazione di “Cari bambini” presso il Teatro Instabile di Napoli, il 6 marzo alle ore 20:00, è possibile prenotare i biglietti attraverso i canali ufficiali del teatro.
CULTURA
2 marzo 2025
«Cari Bambini»: danza, parola e musica contro tutte le guerre