Città più affettuose d’Italia, Napoli non è in vetta alla classifica
CRONACA
3 marzo 2025

Città più affettuose d’Italia, Napoli non è in vetta alla classifica

metropolisweb

Stilata la classifica delle città più affettuose d’Italia e Napoli non è in vetta. Proprio così. Lo rivela uno studio.

L’Italia è da sempre sinonimo di caloreumano e affetto, espresso in mille modi diversi lungo tutto lostivale. Da nord a sud, le differenze culturali si riflettono anche nei gesti di affettuosità quotidiana: un abbraccio sincero, un soprannome affettuoso, o semplicemente un sorriso. Ogni regione ha il suo modo unico di dimostrare vicinanza e accoglienza, creando un mosaico di tradizioni e sentimenti che raccontano l’anima profonda del nostro Paese. La piattaforma perl’apprendimento delle lingue Preply ha condotto un’indagine perscoprire quali città italiane spiccano per affettuosità e quali,invece, mostrano un atteggiamento più riservato. L’analisi rivela contrasti affascinanti tra nord e sud, grandi metropoli e piccoli centri, offrendo uno spaccato sulle diverse sfumature dell’affetto lungo tutto lo Stivale.

 

NAPOLI NON  È LA CITTÀ PIÙ AFFETTUOSA D’ITALIA, UNA CITTÀ SICILIANA IN TESTA –

Nel sud dell’Italia, l’affetto si vive e si respira. Tra le città con più di 150 mila abitanti, sorprende cheNapoli, pur famosa per la sua vivacità e il calore umano, non siala città più affettuosa. La capitale partenopea conquistacomunque il secondo posto, con il 50% degli intervistati cheapprezza termini affettuosi come ‘A guagliona’ anche da parte delpersonale dei negozi.Il primo posto spetta a Palermo: qui, il 57% degli abitantiusa regolarmente soprannomi affettuosi come beddu o amuri, equasi la metà dichiara di scambiarsi abbracci anche conconoscenti. Venezia, al terzo posto, conferma il suo spiritoromantico: l’81% dei veneziani preferisce esprimere affettoattraverso gesti o parole gentili, un dato che la incorona comela città più calorosa del nord. A chiudere la top 5 Bari eFirenze, dove ben la metà degli intervistati ha dichiarato discambiarsi spesso abbracci: anche le città del Centro Italiahanno un lato caloroso.

 

IL SUD ITALIA ACCOGLIE: PICCOLE CITTÀ, GRANDI CUORI –  

Tra i piccoli centri, il calore umano sembra essere una costante.Potenza, in testa alla classifica, si distingue per la frequenza con cui i suoi abitanti si scambiano baci e abbracci: 47% per i primi e 45% per i secondi. Inoltre, il 40% degli intervistati sisente a proprio agio con il contatto fisico anche consconosciuti, un dato unico rispetto alla maggior parte dellealtre città italiane. Segue L’Aquila, dove i gesti di affettocome baci e parole gentili si estendono anche alle relazioni menostrette, dimostrando un’empatia naturale che caratterizza gliabitanti della città. Al terzo posto dei piccoli centri troviamo Cagliari, dove il 69% degli intervistati apprezza abbracci e gesti affettuosi durante la giornata, un equilibrio perfetto tra riservatezza e accoglienza.

 

BOLOGNA E PERUGIA TRA LE CITTÀ MENO AFFETTUOSE D’ITALIA –

Anche le città meno affettuose raccontano una storia interessante.Torino guida questa classifica, con il 55% degli intervistati che dichiara di non gradire termini affettuosi durante le interazioni pubbliche. I torinesi tendono a limitare gesti di affetto comeabbracci e baci anche nelle relazioni più strette, preferendomodi di comunicazione più formali. Al secondo posto una vera epropria sorpresa: Bologna. Con la sua fama di città accogliente evivace, ci si aspetterebbe più calore. E invece, i bolognesipreferiscono un approccio meno espansivo: gli abbracci sonoriservati ai momenti importanti e i soprannomi affettuosi nonsono proprio di casa. Al terzo posto troviamo Perugia, unicarappresentante del centro Italia. Qui baci e abbracci non sonoproprio all’ordine del giorno, e i soprannomi affettuosi sono trai meno usati, ma l’atmosfera tranquilla della città sembracompensare con un calore più sottile. Poi Trieste, influenzata delle vicine tradizioni slave: il 70% degli abitanti preferisce evitare il contatto fisico con sconosciuti, un dato che conferma un atteggiamento più riservato rispetto alla media italiana e che rispecchia il fascino raffinato della città di confine. A Milano segue a ruota, riflettendo il ritmo frenetico e apparentemente più distaccato della metropoli: qui il 54% degli abitanti preferisce evitare il contatto fisico durante una conversazione.Nonostante ciò, il 60% dice di gradire un abbraccio spontaneo durante la giornata, dimostrando che, pur non cercando attivamente l’affetto, i meneghini non sono del tutto insensibili a queste dimostrazioni.

NORD ITALIA E RISERVATEZZA: PICCOLI CENTRI, GRANDI DISTANZE –

Trai piccoli centri il nord Italia si distingue per la riservatezza.Aosta si posiziona in cima: il 64% degli abitanti evita il contatto fisico durante le conversazioni, e più della metà non usa espressioni affettuose nemmeno con chi conosce bene. Saràl’aria di montagna o l’influenza della cultura alpina, ma quil’affetto si manifesta più nei gesti pratici che in baci eabbracci. Anche Trento si mantiene su toni sobri: sebbene il 52%degli intervistati dichiari di usare soprannomi affettuosi infamiglia, il linguaggio caloroso nei negozi o nei bar restaun’eccezione, visto che solo il 42% lo apprezza. Ancona, al terzoposto, chiude la classifica. Qui il 46% degli abitanti dichiaradi non usare termini affettuosi nella vita quotidiana, e il 55%si sente a disagio con il contatto fisico con sconosciuti.Eppure, nel privato, gli anconetani sanno essere calorosi:l’affetto si trova solo nelle relazioni strette.