Il Comune di Poggiomarino si costituirà parte civile nel processo a carico dei politici coinvolti nello scandalo scoppiato a fine ottobre scorso sul voto inquinato delle amministrative del 2020. Nei giorni scorsi il commissario prefettizio che dalla sospensione dell’ex sindaco Maurizio Falanga, e poi dalle definitive dimissioni, guida il municipio ha dato mandato ai legali dell’Ente di seguire tutte le procedure previste. La comunicazione, già inviata agli uffici della procura del tribunale di Torre Annunziata, sarà formalizzata giovedì mattina nel corso della prima vera udienza del processo – che si celebra con rito ordinario – a carico degli ex vertici della squadra di governo cittadina. A giudizio per questa vicenda ci sono l’ex primo cittadino Maurizio Falanga, l’ex vice sindaco Luigi Belcuore e l’imprenditore – con un passato in politica e fratello di un ex assessore comunale – Franco Carillo. Loro tre, insieme al boss Rosario Giugliano che ha scelto di essere giudicato con rito abbreviato, sono rimasti coinvolti nell’inchiesta che a fine ottobre scorso scatenò un vero e proprio terremoto politici a palazzo di città con gli arresti domiciliari disposti per la fascia tricolore e il suo numero due, nonché dell’imprenditore-faccendiere che fu tra i principali sponsor della candidatura di Maurizio Falanga alle scorse amministrative. Nei mesi scorsi per gli indagati eccellenti, viste le prove raccolte durante le fasi investigative, è stata presentata richiesta di giudizio immediato e a gennaio scorso si è aperto il processo a carico dei politici. Un dibattimento partito con il freno a mano tirato per alcuni difetti di notifica riscontrati all’apertura della discussione, tra questi la mancata notifica del decreto di giudizio immediato al Comune. L’Ente di piazza De Marinis ha ottenuto gli incartamenti soltanto a fine gennaio, potendo così avviare le procedure per la richiesta di costituzione di parte civile del Comune di Poggiomarino. Quelli di marzo saranno giorni chiave per questa vicenda, a metà mese è attesa la sentenza a carico di Rosario Giugliano, boss della camorra locale e oggi collaboratore di giustizia. E’ il quarto personaggio eccellente di questa vicenda, per gli investigatori l’uomo che avrebbe stipulato patti con la politica in cambio di favori, avrebbe «deciso» la coalizione e il candidato alla carica di sindaco su cui puntare. è stato rinviato a processo anche lui, scegliendo di essere giudicato rito abbreviato. Nella scorsa udienza il pm Giuseppe Visone ha chiesto per lui una condanna a 3 anni e 6 mesi riconoscendogli le attenuanti per la collaborazione con lo Stato, le sue rivelazioni sono state fondamentali per ricostruire gli accordi che sarebbero stati raggiunti prima del turno elettorale del settembre 2020.
CRONACA
5 marzo 2025
Il Comune di Poggiomarino si costituirà parte civile nel processo contro i politici