Castellammare. Lottizzazione area Avis: c’è un progetto per 23 capannoni
CRONACA
8 marzo 2025

Castellammare. Lottizzazione area Avis: c’è un progetto per 23 capannoni

Tiziano Valle

Da giorni circola in città un progetto che prevede la realizzazione di un interporto nell’ex stabilimento Avis di Castellammare di Stabia. In alcune agenzie immobiliari del territorio sono spuntati anche annunci di capannoni in vendita. Così è cominciato il tam-tam negli ambienti politici per comprendere cosa stesse accadendo nella più grande area industriale dismessa della città, dove nel corso degli anni sono stati ipotizzati diversi progetti di riconversione poi naufragati, e tuttora oggetto di confronto nell’ambito dell’approvazione del Puc (Piano Urbanistico Comunale). Un’area importantissima, molto gettonata e che scatena anche diversi appetiti. Non a caso, appena qualche anno fa, finì anche al centro di un’inchiesta della Procura di Rovigo, che indagò sulla truffa subita dall’imprenditore Ciro De Luca, amministratore unico della Magna Stabiae srl, proprietaria del suolo, che si vide sfilare via il complesso da una società con sede in provincia di Bologna, inizialmente rappresentata da finti broker inglesi e bulgari. L’unica certezza, al momento, è che l’ex Avis è ancora di proprietà della società Magna Stabiae srl. Però ci sono conferme su diverse trattative in corso per la possibile cessione dell’area. Tra queste ce ne sarebbe anche una con la società Rest Edil San Francesco srl di Napoli, tant’è vero che le slide del progetto (realizzato dallo studio Architettura Architets&Partners) che circolano in città da giorni, lo denominano come “Consorzio Interporto San Francesco”. L’idea, dunque, sarebbe quella di lottizzare l’area Avis, individuando imprenditori disposti a entrare a far parte di un consorzio, acquistando i singoli capannoni che dovrebbero essere realizzati all’interno dell’area. Per entrare nel dettaglio di quella che è la proposta, nelle slide viene illustrato che si prevede l’insediamento di 23 opifici coperti, dai 654 ai 1.566 metri quadrati l’uno, per un’estensione complessiva di poco superiore a 22mila metri quadrati. Mentre altri 14mila metri quadrati verrebbero destinati ad aree private scoperte. Non è tutto, perché il progetto si propone di destinare anche 29.400 metri quadrati ad aree pubbliche (più a ridosso del rione Cmi), realizzando anche 154 posti auto e una pista running da 500 metri.  Un’ipotesi di recupero dell’ex area Avis che arriva proprio nel momento in cui l’approvazione del Piano Urbanistico Comunale sembra avviata al rush finale. Appena qualche settimana fa, il sindaco Luigi Vicinanza – nel corso di un confronto nella sede del Partito Democratico – spiegò che l’amministrazione avrebbe portato avanti l’approvazione della parte strutturale del Puc, rinviando poi la parte strategica – ovvero le scelte politiche – al Poc (Piano operativo comunale). E’ chiaro che, al netto della competenza del Consorzio Asi sull’ex Avis, il destino di quella che è l’area industriale dismessa più grande della città incide e non poco su quello che sarà il futuro urbanistico del territorio. L’insediamento di 23 opifici attivi lungo via De Gasperi si può conciliare con lo sviluppo turistico agognato per anni nella parte a nord della città? E si concilia con la possibile riconversione in strutture ricettive dei capannoni dismessi di Marina di Stabia? Oppure è da immaginare, nuovamente, una prospettiva di sviluppo diversa per l’area a nord di Castellammare? La discussione non è ancora approdata in consiglio comunale, ma sono questi gli interrogativi su cui ora dovrà confrontarsi la politica cittadina. @riproduzione riservata