Global Harmony è un film che da’ voce ai bambini senza infanzia, un’idea nata da una profonda sensibilità verso le ingiustizie del mondo. A raccontarne la genesi è il regista e sceneggiatore Fabio Massa, che ripercorre il cammino che lo ha portato a realizzare questo progetto. Tutto ha avuto inizio da una conversazione con il coproduttore americano Matthew Stegemiller, un vero professionista con un lungo percorso nel settore audiovisivo. I suoi viaggi lo hanno portato a contatto con realtà difficili, in Paesi dove i diritti fondamentali dei bambini sono spesso ignorati. Questa consapevolezza ha acceso una scintilla: perché non raccontare una storia sul presente e il futuro dell’infanzia nel mondo? I numeri parlano chiaro: oggi sono ancora 150 milioni i bambini privati della loro infanzia, vittime di sfruttamento, povertà e violenze. Da questa riflessione è nata l’idea di un film che che riuscisse a sensibilizzare il pubblico su un tema di primaria importanza. La sceneggiatura ha preso forma durante la pandemia, scritta a quattro mani con Diego Olivares, in poco tempo il progetto ha iniziato a concretizzarsi. Le prime tappe hanno portato il team di produzione a Lampedusa, crocevia di speranze, con il supporto del socio e produttore Rocco Buongiorno. Dopo un lungo lavoro di preparazione, le riprese hanno preso il via tra il 2022 e il 2023, ora Global Harmony è finalmente pronto a uscire anche nelle sale italiane raccontando una storia di consapevolezza e di introspezione sui problemi che ancora oggi affliggono l’infanzia nel mondo. Non è la prima volta che Fabio Massa affronta tematiche di forte impatto sociale nei suoi lavori: in “Aeffetto Domino” e “Mai per sempre”, infatti, ha scelto di esplorare questioni profonde e attuali diventando un tratto distintivo del suo modo di fare cinema. «La storia che ho voluto raccontare – spiega il regista Fabio Massa – ha un respiro internazionale, e per questo ho scelto di ambientarla in luoghi simbolici. Lampedusa, ad esempio, viene mostrata in un modo inedito: non si parla esclusivamente di immigrazione, ma l’isola diventa il punto di partenza per cercare di cambiare il mondo e puntare a un’armonia globale, come suggerisce il titolo del film. La Campania era una scelta inevitabile per me, un omaggio alle mie radici. Napoli rappresenta una parte essenziale della mia identità artistica, quindi inserirli nel film è stato naturale. New York, invece, era cruciale per lo sviluppo iniziale della storia: è lì che, nel film, ha sede la fondazione Global Harmony, di cui il protagonista è fondatore. Questa città incarna il centro del potere, della finanza e delle grandi organizzazioni, quindi era il luogo perfetto per dare il via ai fatti. Infine, la Tunisia ha aggiunto un altro tassello all’atmosfera globale della pellicola, permettendomi di raccontare una realtà diversa ma significativa. Fin dall’inizio sapevo di voler realizzare un film che non avesse confini né territoriali né culturali, e per farlo avevo bisogno di un cast internazionale. Nel film troviamo attori di diverse nazionalità: americani, siriani, francesi, tedeschi, cingalesi, africani, messicani e, naturalmente, italiani. Molti di loro erano già miei collaboratori di lunga data, come Cristina Donadio, Maria Grazia Cucinotta, Pietro De Silva, Sergio Muniz, Yulya Mayarchuk, Tony Campanozzi, Ernesto Lama e Nicola Acunzo. Con altri, invece, è stata una scoperta entusiasmante: il protagonista Morgan David Jones, Enrico Lo Verso, Randall Paul, Denny Mendez, Tomas Arana e Rosetta Pedone. Un posto speciale nel mio cuore lo occupa Faty Ba, la nostra giovanissima attrice, al suo primo film». La splendida colonna sonora è stata curata da Salvio Vassallo, ma a rendere il tutto ancora più speciale è la presenza di un brano di Claudio Baglioni, che accompagna l’ultima scena e i titoli di coda del film. Il regista ha raccontato che l’incontro con Baglioni è avvenuto a Lampedusa. È stato proprio in quell’occasione che gli ha parlato del progetto e, qualche settimana dopo, ha ricevuto la conferma che avrebbe potuto utilizzare “Buon viaggio della vita” per il film. «Quando ho iniziato questo viaggio, avevo un solo obiettivo: realizzare un buon film. Mi sono messo al lavoro con pazienza e dedizione, impiegando cinque anni di intenso impegno. Non mi aspettavo che il film potesse avere un’uscita così ampia, soprattutto considerando che si tratta di un progetto indipendente, al di fuori delle logiche delle grandi major. Vedere Global Harmony distribuito in 80 Paesi di lingua inglese è stata una soddisfazione che ha superato di gran lunga le mie aspettative. Ora, però, voglio godermi l’uscita italiana, che per me ha un significato speciale. È un ritorno a casa, un momento a cui tengo profondamente. Spero che il pubblico apprezzi questo lavoro, che nel 2024 ha ricevuto numerosi premi internazionali, arrivando a essere tra i film italiani più premiati dell’anno. Castellammare di Stabia è la mia città e la porto nel cuore, qui sono cresciuto, ho giocato, sono diventato uomo. Anche se oggi non vivo più lì, il legame è rimasto intatto. Ci torno spesso, e chissà, magari un giorno ci tornerò a vivere. Mio figlio di cinque anni sente sempre parlare di Castellammare, perché in ogni intervista sottolineo le mie radici. Sono campano, napoletano, ma prima di tutto stabiese. Il 12 marzo sarà una festa. Alle 20:15 avrò il piacere di regalare al pubblico stabiese un’anteprima del film grazie a Francesco Caracciolo dello Stabia Hall, che ha accolto con entusiasmo la mia proposta», conclude Massa.
CULTURA
9 marzo 2025
«Global Harmony»: il regista stabiese Fabio Massa dà voce ai bimbi senza infanzia
Mercoledì 12 anteprima a Castellammare del film, già distribuito in 80 Paesi