Castel San Giorgio. Bomba contro il Comune, avanza l’ipotesi della pista degli appalti: tutto sarebbe stato studiato nei minimi dettagli per quello che per gli inquirenti è un vero e proprio atto di matrice camorristica. Il piano sarebbe stato ben organizzato, probabilmente da giorni.
Le telecamere del Comune, che solitamente sono funzionanti, sarebbero state oscurate a partire dalla mezzanotte di domenica. Registravano ma nei video sarebbe comparso uno schermo nero. Tuttavia a inquadrare gli autori del lancio del potente ordigno artigianale sarebbe la videosorveglianza dei negozi vicini: due uomini con casco integrale a bordo di uno scooter senza targa, uno sarebbe sceso ed avrebbe posizionato la potente bomba carta, l’altro lo avrebbe atteso con il motore acceso.
Poi la fuga per far perdere le tracce. Una dinamica simile a quella del 2023 quando fu proprio la prima cittadina, avvocato Paola Lanzara, ad essere vittima sotto casa di un’azione dinamitarda.
I residenti hanno raccontato che intorno alle 2.10 hanno sentito un forte boato che squarcia il silenzio della notte. Alcuni hanno sentito esplodere porte e finestre della propria abitazione, altri hanno visto le fiamme avvolgere il palazzo di città.
L’intervento dei vigili del fuoco ha salvato l’edificio ed impedito che il fuoco potesse espandersi anche in altri locali della casa municipale. Il primo ad essere allertato è stato un assessore che a sua volta ha chiamato la sindaca poco dopo le 2 e mezza. Lanzara arriva sul posto poco prima delle 3.
I carabinieri sono già sul posto, assieme al personale del Ris per le prime perizie tecniche. C’è da chiarire se l’esplosivo sia lo stesso utilizzato per l’attentato alla sindaca nel 2023 o comunque se c’è un collegamento tra i due episodi criminosi. Raccolti i residui, i carabinieri della scientifica li analizzeranno per compararli con quelli rimasti agli atti dell’inchiesta di due ani fa.
Alla base dell’attentato tuttavia si pensa agli appalti comunali. Uno, in particolare, quello in scadenza: riguarda la raccolta dei rifiuti. Fu assegnato alla Sarim a seguito di una gara europea. Poi ci sarebbe anche il filone delle gare per i servizi nel terzo settore servizi sociali (poche centinaia di migliaia di euro rispetto a quello più sostanzioso in fase di preparazione dall’amministrazione retta da Paola Lanzara) all’attenzione dei militari che stanno ora verificando tutto. Sarà sentita in maniera più approfondita, nei prossimi giorni, anche la sindaca Lanzara che lunedì mattina, mentre i vigili del fuoco erano a lavoro per verificare le condizioni strutturali dell’edificio, si era intrattenuta a parlare con gli uomini del colonnello Filippo Melchiorre.
E sarebbe al momento escluso che possa trattarsi di un’ azione diretta proprio alla sindaca ma si tiene in piedi anche la pista dei cosiddetti cani sciolti, senza appartenenza mafiosa, che vorrebbero mettere le mani sui servizi comunali. Interrogativi che potranno arrivare solo dalle indagini che procedono a 360 gradi su tutto l’Agro nocerino sarnese, fino ad arrivare nel Napoletano. Tuttavia si pensa ad autori o mandanti del comprensorio perchè l’attentato sarebbe stato studiato nei minimi particolari con la disattivazione delle telecamere. Proprio questo è il punto centrale delle indagini: prima di essere disattivate le telecamere, anche quelle delle attività commerciali, hanno comunque inquadrato chi in quel momento si aggirava nei pressi del palazzo di Città per studiare l’attentato e per oscurare la videosorveglianza comunale.
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