Torre del Greco. Rischia di avere un’imprevista appendice giudiziaria la seduta del consiglio comunale monotematico sulla messa in sicurezza di Corso Umberto I. A una settimana esatta dal turbolento confronto politico a palazzo Baronale, infatti, il geometra Carlo Riccio – collaboratore del gruppo consiliare della Lega in Regione Campania – ha presentato un esposto-querela ai carabinieri della caserma Dante Iovino nei confronti di un accanito «scagnozzo-social» del sindaco Luigi Mennella, contestando il contenuto diffamatorio di alcuni post pubblicati su Facebook e su Tik Tok.
Il primo round
Come si diceva, tutto parte dalla riunione del consiglio voluta dall’opposizione per (provare a) fare chiarezza su tempi d’attesa e modalità di esecuzione della messa in sicurezza della principale strada di collegamento tra piazza Santa Croce e piazza Luigi Palomba, chiusa al traffico da un anno e mezzo con drammatiche conseguenze per abitanti e commercianti della zona. Un appuntamento particolarmente atteso dalle «vittime» delle conseguenze della sciagura del 16 luglio 2023 – praticamente «ostaggio» nelle proprie case e negozi – pronti a partecipare in massa al consiglio comunale chiamato, in teoria, a fare chiarezza sulla vicenda dei lavori. Tra questi, un’anziana mamma con la figlia sulla sedia a rotelle. Durante il suo intervento, il sindaco Luigi Mennella aveva stigmatizzato gli interventi tecnici del geometra Carlo Riccio – contenuti in una serie di video diffusi attraverso i social – mettendo in discussione la qualifica del collaboratore regionale della Lega e chiedendo al segretario generale Domenico Gelormini di inviare i filmati alla procura di Torre Annunziata per valutare l’ipotesi di procurato allarme. Non solo: il primo cittadino aveva accusato di strumentalizzare il disagio delle povere vittime delle conseguenze del crollo per fini politici. Nelle ore successive alla seduta dell’assise, gli «scagnozzi-social» dell’ex vicepresidente di Gori si erano scatenati su Facebook e su Tik Tok, insultando «un consigliere comunale e due soggetti (immortalati in una foto) dediti a millantare notizie false» bollati come «lo schifo dei veri cittadini di Torre del Greco».
L’esposto-querela
Davanti al vile attacco, Carlo Riccio si è presentato ai carabinieri per denunciare l’accaduto: «Ho sopportato per un anno e mezzo offese e provocazioni da chi non ha competenze tecniche per comprendere la gravità della situazione di corso Umberto I. Il mio titolo di studio è a disposizione di tutti così come il contratto di collaborazione con il gruppo consiliare della Lega in Regione Campania: non sono iscritto all’albo dei geometri solo perchè non esercito la professione, ma sono abilitato e mi sono subito interessato della vicenda post-crollo per amore della mia città così come farò con tutte le questioni tecniche del territorio – sottolinea Carlo Riccio -. Sono stanco delle accuse del sindaco e dei suoi accoliti, lanciate solo per distogliere l’opinione pubblica dall’unico fatto vero e certificato: a un anno e mezzo dalla sciagura, gli abitanti e i commercianti della zona sono costretti a vivere in ostaggio del proprio quartiere, con tutti i rischi e pericoli del caso».
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