Raid all’asilo di Torre Annunziata, imprenditore si offre di riacquistare gli arredi rubati
Un gesto di solidarietà per l’asilo nido di via Isonzo: imprenditore anonimo si offre di ripagare la rubinetteria rubata. Un episodio che aveva gettato un’ombra di sconforto sulla comunità si trasforma in una storia di speranza e solidarietà. Dopo il furto e gli atti vandalici subiti dall’asilo nido di via Isonzo, un imprenditore che ha chiesto di restare anonimo ha deciso di coprire le spese per la rubinetteria sottratta. Un segnale forte di vicinanza e sostegno per un progetto destinato ai più piccoli, vittime indirette di un atto di delinquenza che ha messo a dura prova l’intero quartiere e la struttura ormai prossima ad aprire le proprie porte ai 30 bambini a cui è destinata. Nella notte tra venerdì e sabato, ignoti si sono introdotti nella struttura ormai prossima all’apertura, portando via rubinetteria e servizi igienici dai bagni. A scoprire l’accaduto sono stati gli operatori della cooperativa incaricata dell’arredo, trovando locali danneggiati e un ulteriore ostacolo all’atteso avvio dell’attività. L’asilo, infatti, sarebbe dovuto aprire in questi giorni, ma il furto ha causato un ulteriore slittamento della data ufficiale, attesa a breve. Purtroppo, questo non è il primo episodio di criminalità che colpisce la struttura. Appena poche settimane fa, ignoti si erano già introdotti all’interno dell’edificio, senza però sottrarre nulla in quel caso. Questa volta, il danno è stato più grave, ritardando ulteriormente un servizio essenziale per le famiglie di Torre Annunziata. La notizia del furto ha suscitato indignazione e rabbia tra i residenti del rione Poverelli, già segnati da un passato difficile. Il nuovo asilo nido, infatti, porterà il nome di Matilde Sorrentino, la «mamma coraggio» del quartiere oplontino, che ha combattuto senza paura contro un giro di pedopornografia legato alla famiglia Tamarisco alla fine degli anni ‘90, chiedendo verità e giustizia. La sua battaglia, che le costò la vita il 26 marzo 2004, resta ancora oggi un simbolo di resistenza e giustizia. Il recente annullamento della condanna per il presunto mandante dell’omicidio, Francesco Tamarisco, da parte della Cassazione, ha riportato sotto i riflettori una vicenda che ha segnato profondamente la storia città. Ma nel buio di questa vicenda, l’eco mediatico del raid vandalico, ha raggiunto un imprenditore anonimo che ha deciso di rimediare al danno subito dall’asilo rappresentando una luce di speranza. Un gesto che ribadisce l’importanza della comunità nel proteggere i suoi spazi e i suoi valori, soprattutto quando questi sono rivolti ai bambini e al loro futuro.


