Elezioni regionali in Campania, il ritiro di Martusciello agita le acque nel centrodestra
Napoli. Il ritiro del forzista Fulvio Martusciello dalla corsa per le regionali agita le acque nella politica campana, alle prese con la scelta dei candidati alla presidenza.
Dopo l’arresto della sua collaboratrice Lucia Simeone su mandato della procura belga l’europarlamentare ha annunciato un passo indietro per tutelare il partito, ma il suo peso elettorale – 100mila preferenze alle ultime Europee – si farà comunque sentire nelle scelte della coalizione.
Poco o nulla però si deciderà prima del 9 aprile, giorno in cui la Corte Costituzionale si dovrà esprimere sulla legge regionale campana che consentirebbe il terzo mandato a Vincenzo De Luca: una sentenza cui guardano entrambi gli schieramenti prima delle mosse successive.
Nel centrodestra, oltre quella di Martusciello per Forza Italia, anche FdI e Lega avevano avanzato le proprie candidature per la presidenza: il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli per il partito della premier, e il deputato Gianpiero Zinzi per il partito guidato da Salvini.
La decisione spetterà ai tre leader nazionali, senza escludere che alla fine si possa convergere su un nome civico, espressione dell’industria o dell’università: ipotesi che a questo punto potrebbe piacere allo stesso Martusciello, che come coordinatore regionale dei forzisti sta conducendo una capillare campagna acquisti per aprire sempre più il partito al mondo delle professioni. Sembra invece decisamente tramontata l’idea di schierare Matteo Piantedosi, che resterebbe dunque al Viminale.
Quanto al centrosinistra, anche nel caso di un via libera dalla Consulta l’ipotesi che De Luca possa essere ricandidato dal Pd è stata più volte esclusa da Elly Schlein. Finora il governatore ha mostrato di voler tirare dritto per proseguire, Corte Costituzionale permettendo, il lavoro dei primi due mandati.
Le diplomazie del centrosinistra sono all’opera da settimane per evitare uno strappo clamoroso e coinvolgere in qualche modo De Luca nelle scelte per la futura Regione: trattativa non facilissima, nei cui equilibri avrà un peso decisivo la sentenza del 9 aprile per capire se il governatore si trovi in una posizione rafforzata o definitivamente compromessa.
Al momento per i progressisti appare in pole position l’ex presidente della Camera Roberto Fico, esponente storico del M5s napoletano, che potrebbe guidare un’ampia coalizione sul modello di quella del sindaco Gaetano Manfredi.


