• Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Metropolis
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
  • Redazione
  • Abbonamenti
  • Giornale
Metropolisweb
Google Play App Store
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
    • Home
    • Giornale
    • Multimedia
    • Menu
      • Cronaca
      • Sport
      • Young
      • Agorà
      • Cultura
      • Gusto
      • Tecnomania
      • Benessere
      • Agreen
      • Arabiafelix
    • Abbonati
    • Login
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
  • Home
  • Menu
    • Cronaca
    • Sport
    • Multimedia
    • Young
    • Agorà
    • Cultura
    • Gusto
    • Tecnomania
    • Benessere
    • Agreen
    • Arabia Felix
MyPolis, un futuro da scrivere con la forza delle sinergie
AGORÀ
30 aprile 2025
MyPolis, un futuro da scrivere con la forza delle sinergie
E' giunto il tempo di avere una grande visione comune: Metropolis lancia un patto per la rigenerazione e chiama a raccolta sindaci, imprese e mondo delle professioni
Raffaele Schettino

«E’ difficile vedere qualcosa di più interessante di Pompei. (…) Posto mirabile e degno di sereni pensieri. (…). Dopo pranzammo a Torre Annunziata, con la tavola in riva al mare (…) e si scorgeva il panorama di Castellammare e di Sorrento. Tutti erano felici d’abitare in quei luoghi. Per loro, senza la vista del mare sarebbe stato impossibile vivere. A me basta che quell’immagine rimanga nel mio spirito».

Goethe scrive questi appunti nel marzo del 1787 durante il suo «Viaggio in Italia». Allora, questa terra era una tappa fondamentale del Grand Tour, meta dei lunghi viaggi che intraprendevano i rampolli dell’aristocrazia europea per ampliare saperi e conoscenze.  Il Grand Tour non era solo un itinerario tra i nostri paesaggi, tra le rovine della nostra storia millenaria, era un tuffo in una cultura forgiata da prestigiosi esponenti dell’Illuminismo. Gaetano Filangieri, per esempio. Che teorizzò il diritto alla felicità, i cui rapporti epistolari con Franklin ispirarono la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti d’America. Goethe conobbe Filangieri che era al crepuscolo di una vita breve ma stracolma di luce a Vico Equense e grazie a lui incontrò le idee di Giambattista Vico, il nostro Montesquieu, tra i primi a denunciare la condizione di disordine in cui stava calando il mondo moderno, colui che per arginare il degrado auspicava che gli uomini «storditi e stupidi per le malnate sottigliezze degli ingegni maliziosi più non sentissero agi, piaceri e fasto, ma solo le necessarie utilità della vita».

Questa è stata una culla di saperi. La terra degli Osci, della Pompei rurale e laboriosa, crocevia di interessi economici e politici, la terra delle ville dell’aristocrazia romana, del lusso imperiale di Oplonti, della nobilità di Stabia, delle più antiche contaminazioni culturali arrotolate dentro papiri di Ercolano. E’ stata la terra dei «colli che vagheggia il Tirreno fertili e molli», come scrisse Torquato Tasso cantando la sua Sorrento. Questa è stata la Terra dei Lumi, un laboratorio di idee d’Europa, un avamposto di libertà e di giustizia sociale. E’ stata la terra dei pensieri filosofici rivoluzionari, la culla dei giuristi più raffinati e visionari, un’officina di scienza, di scrittura e di ingegneria. E, sfogliando il libro della storia, è stata la terra della modernità a cavallo dell’Unità d’Italia, della resistenza antifascista, del sacrificio di uomini e donne, degli eccidi, della lotta operaia, delle conquiste sociali e civili, della dignità del lavoro e della ricchezza vera infilata nelle buste che le tute blu portavano a casa dalle loro famiglie.

Non è nostalgia. E’ un esercizio di memoria attiva per difendere le nostre radici, per ridare voce agli influencer del passato che possono ancora forgiare i giovani ai quali abbiamo regalato disillusioni, paure, emergenze, povertà educativa, ostilità e inquietudine. Del resto, a noi giornalisti spetta anche il compito di narrare la bellezza della nostra storia, abbiamo il dovere di essere comunicatori di speranza, come diceva Papa Francesco, di disarmare la comunicazione della rabbia che provoca putrefazione cerebrale. A questa missione, Metropolis ha dedicato la sua rinascita. Non solo un giornale, ma un attore fortemente impegnato sul territorio.

Nel 2018 abbiamo inaugurato «Mya», acronimo di «Metropolis Young Academy», un progetto sostenuto dalle scuole e da alcuni imprenditori illuminati. Uno spazio aperto agli studenti e ai giovani volontari del servizio civile con l’obiettivo di incentivarli alla partecipazione e alla formazione di una coscienza critica, con la speranza di convincerli che al legittimo desiderio di andare via per migliorarsi e crescere può accompagnarsi sempre la speranza di ritornare a casa e mettere i propri saperi al servizio di un territorio dal quale dobbiamo scacciare gli spettri del degrado. Sono i giovani la nostra ricchezza, sono le fiammelle della speranza che ardono contro il rischio di un Olocausto culturale e antropologico, contro la devastazione del paesaggio e dei tessuti urbani, contro la decadenza civile e morale, contro la costruzione dei fortini della camorra, contro la degenerazione politica, la mediocrità, la grettezza del pensiero e il provincialismo dell’azione.

Ai ragazzi abbiamo iniziato a raccontare la nostra storia tra le pagine della collana Terra Nostra che ha già prodotto tre volumi. La costruzione della nave scuola Amerigo Vespucci, il romanzo straordinario di Enrico Caruso, le nascita della Pompei cristiana voluta da San Bartolo Longo accanto a quella pagana venuta alla luce grazie all’opera di archeologi visionari e ancora oggi risorsa per l’intera area metropolitana di Napoli. Storie che non sono reliquie del passato, che pulsano ancora oggi come allora, quando s’intrecciavano in contesti socio-economici e politici abitati da uomini e donne esemplari, eroi che hanno lottato per la nostra evoluzione con la lungimiranza dei giusti, inconsapevolmente protagonisti di una visione grandiosa e comune che un tempo abbiamo avuto. Sono loro che ci urlano dal passato a non indietreggiare mai perché, come scrisse Leopardi tra le ginestre vesuviane, «anche nell’ultimo istante della nostra vita possiamo cambiare il nostro destino».

Ora lanciamo un patto tra istituzioni, associazioni, stampa, mondo delle professioni e imprese. Un patto che non si limiti a cambiare la narrazione, che si ponga l’obiettivo della sinergia vera, il che vuol dire ambire ad una rivoluzione copernicana. Ogni patto ha bisogno di una visione comune, di idee, di pensiero e azione per raccogliere e vincere le sfide della modernità in un nuovo Risorgimento. Ha bisogno di mettere in connessione idee e progetti che in parte, per fortuna, già sono in campo o hanno già preso forma. Da Sorrento all’area archeologica di Pompei, dunque a Castellammare di Stabia a Torre Annunziata e Boscoreale, proviamo a piantare il primo seme di una «MyPolis» nella quale la cultura diventi motore di sviluppo sostenibile e poi proviamo a coinvolgere le comunità di tutto il territorio: quella dell’intera penisola sorrentina, dei Monti Lattari, della cinta vesuviana e del Miglio d’oro.

Immaginiamocelo un network di eccellenze in grado di stimolare la partecipazione, che sappia fare rete, che sappia parlare ai giovani. Immaginiamocelo un centro culturale che sia punto di riferimento per la partecipazione e l’ispirazione, che diventi officina di idee utili a dare risposte ad emergenze trasversali: dalla rigenerazione urbana e sociale alla sicurezza e al turismo sostenibile. Abbandoniamola per sempre l’idea che possano esistere enclavi inespugnabili, prendiamo invece consapevolezza che viviamo in un sistema di vasi comunicanti, e se è vero che la povertà, il degrado e il crimine si sedimentano con più facilità nelle realtà più complesse è altrettanto vero che lentamente trasbordano e invadono ogni cosa. Ecco perché serve una visione comune, ecco perché servono sinergie.

Non ci può essere rilancio economico se non c’è risanamento delle aree depresse, non ci può essere rinascita sociale se non c’è la riqualificazione dei centri storici, non ci può essere sviluppo se non ci sono progetti di riconversione seri e sostenibili delle immense aree industriali dismesse, non ci può essere turismo strutturato e di qualità se non ci sono sistemi adeguati di mobilità e trasporto via terra e via mare, se non c’è una regolamentazione per il settore dell’accoglienza, se non c’è sicurezza, se non ci sono infrastrutture, se non c’è rigenerazione urbana e sociale. Non può esserci futuro se non c’è una rappresentanza politico-istituzionale credibile e disposta alla collaborazione. Non ci può essere futuro se restano divisioni e barriere.

E a proposito di turismo declinato in ogni sua forma: è evidente che questa è la nostra vocazione, e non potrebbe essere altrimenti in questa cornice naturale da sogno che tiene dentro tutto il necessario: il mare, il Vesuvio e le montagne, la biodiversità, la cultura e le storie grandiose delle nostre città, i culti, le tradizioni, i prodotti di eccellenza, Capri e Sorrento, brand di portata planetaria, e ovviamente Pompei, poderosa locomotiva economica grazie anche ai numeri fenomenali di un Parco Archeologico che Gabriel Zuchtriegel ha trasformato in un modello virtuoso di cooperazione e di inclusione (e tra tutte le iniziative, mi piace sottolineare quella del museo dei bambini diretto da Silvia Martina Bertesago alla quale consegnamo oggi il Premio Metropolis).

Proprio il sito archeologico di Pompei ci ha indicato la strada da seguire: ha smesso di essere enclave, ha allargato i suoi confini coinvolgendo finalmente i siti periferici di Oplonti, Stabia, Boscoreale, Lettere, Poggiomarino, fino a Sorrento, li ha tirati fuori dall’ombra e li ha resi a giusta ragione co-protagonisti di una narrazione che affascina milioni di turisti. Quattro per la precisione. E potrebbero anche essere di più, con enormi ricadute economiche sul territorio, se mettiamo a sistema tutte le nostre potenzialità, se ricominciamo a ragionare sui temi cruciali senza più personalismi né divisioni, come facevano gli influencer del nostro passato.

Questo è l’appello di Metropolis che si leva oggi da questo teatro intitolato ad uno dei tanti figli illustri di questa terra: crediamo in un futuro diverso da costruire con il contributo di tutti nella cornice di un progetto condiviso e di ampio respiro. Del resto, come ci ha insegnato Papa Francesco durante la pandemia che ci ha stravolto le vite, è necessario essere unirsi perché «nessuno può salvarsi da solo».

Playoff, Santa Maria La Carità fuori a testa alta
SPORT
Playoff, Santa Maria La Carità fuori a testa alta
metropolisweb 
10 maggio 2025
Si chiude in semifinale la favola del Santa Maria La Carità che perde 1-0 contro il Castel San Giorgio. Sarà la squadra di mister Fiume a sfidare la B...
this is a test
Turiello, Manageritalia: «La rigenerazione urbana passa dai manager»
CRONACA
Turiello, Manageritalia: «La rigenerazione urbana passa dai manager»
metropolisweb 
10 maggio 2025
“La rigenerazione urbana passa per una giusta collaborazione tra pubblico e privato: i manager, attraverso le loro competenze, possono favorirla, per ...
this is a test
A Csalnuovo un torneo di calcio in onore di Pasquale Feliciello: vittima innocente della camorra
CRONACA
A Csalnuovo un torneo di calcio in onore di Pasquale Feliciello: vittima innocente della camorra
metropolisweb 
10 maggio 2025
In memoria di Pasquale Feliciello , vittima innocente di camorra, ucciso il 5 maggio 1990, si terrà il prossimo 17 maggio dalle 15:00, presso il CENTR...
this is a test
Google Play App Store
Google Play App Store
metropolisweb.it @2017-2018-2019 - Tutti i diritti riservati - Citypress Società Cooperativa - Privacy Policy
Level Double-A conformance, W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0
Please support this website by adding us to your whitelist in your ad blocker. Ads are what helps us bring you premium content! Thank you!
Disabilita Adblock per continuare a vedere il sito.