Portici, una corona di fiori in fondo al mare in memoria di Cristoforo
CRONACA
3 maggio 2025

Portici, una corona di fiori in fondo al mare in memoria di Cristoforo

metropolisweb

Portici. Una battuta di apnea per depositare una corona di fiori in fondo al mare. Così gli amici-sub di Cristofaro Lucia – il fisioterapista con la passione per le immersioni travolto e ucciso da un’imbarcazione nello specchio d’acqua tra Ercolano e Portici lo scorso 4 aprile – hanno voluto ricordare sia 55enne residente a Portici sia Alfonso Gaeta, stroncato lo scorso anno da una fulminea malattia. La cerimonia è stata organizzata presso la Marina di Seiano, alla presenza della moglie del professionista in servizio presso il distretto di Pompei dell’Asl Napoli 3 Sud – a propria volta apprezzata fisioterapista del reparto di riabilitazione dell’ospedale Maresca – e dei familiari di Alfonso Gaeta. «Mio marito, appassionato subacqueo, ha trovato la sua fine proprio nell’elemento che tanto lo definiva, vittima di un incidente marittimo che ancora oggi lascia un vuoto immenso in me e in tutti coloro che hanno conosciuto il suo grande cuore – il ricordo affidato dalla donna ai social – ma la sua memoria rimane viva nei cuori di chi lo ha amato». All’iniziativa hanno partecipato decine di amici e conoscenti del fisioterapista-sub, uniti da una sincera solidarietà per una tragedia su cui la procura di Napoli proverà a fare piena luce. «Questo gesto, così semplice e al contempo profondo, testimonia il valore della memoria e il potere della vicinanza umana – conclude la moglie del 55enne -. Il mare non era solo uno specchio d’acqua, ma un luogo di incontro: un abbraccio silenzioso ha dato spazio alle lacrime, ai sorrisi e ai ricordi. Desidero esprimere la più profonda gratitudine a chi ha reso possibile questa giornata di commemorazione, fatta di amore, rispetto e condivisione.

Le indagini

La tragedia si consumò lo scorso 3 aprile: Cristoforo Lucia era impegnato in un’immersione lungo il tratto di mare tra Ercolano e Portici, quando – secondo la prima ipotesi avanzata dagli investigatori – sarebbe stato travolto e ucciso da una barca in navigazione sotto costa.  Il suo corpo senza vita venne recuperato dopo diverse ore di ricerche in mare e presentava alcuni segni al cranio, tra cui una profonda ferita compatibile con l’impatto contro un’imbarcazione. Al momento, l’inchiesta condotta dalla procura di Napoi resta a carico di ignoti.

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