Ercolano, senza assessori e senza leader: la lenta «agonia» del Pd
Il sindaco Buonajuto e Garzia
CRONACA
4 maggio 2025

Ercolano, senza assessori e senza leader: la lenta «agonia» del Pd

No di Buonajuto al rientro di Luciani dopo il golpe (fallito) di Garzia & company. Esecutivo senza rappresentanza dem da 50 giorni: vertice tra Casillo e Annunziata
Alberto Dortucci

Ercolano. Prima il golpe fallito al sindaco Ciro Buonajuto, poi il «benservito» dalla giunta e una lenta «agonia» di 50 giorni. Ora, praticamente a due mesi dalla mancata mozione di sfiducia al leader locale di Italia Viva, saranno il consigliere regionale Mario Casillo e Giuseppe Annunziata – segretario metropolitano del Pd – a provare a rimediare agli errori messi in fila dal capogruppo dem Antonietta Garzia e a restituire un minimo di dignità politica al primo partito del centrosinistra all’ombra del Vesuvio. Una «missione (quasi) impossibile» perché – durante gli ultimi 50 giorni – il sindaco e i suoi alleati sembrano avere trovato nuovi equilibri con buona pace di esecutivo «zoppo» e reso operativo solo grazie alla «nomina strategica» di Pio Valletti, fedelissimo dello storico pupillo dell’ex premier Matteo Renzi.

Dal sogno fascia al flop

Il «reuccio» di Boscoreale e il segretario metropolitano del Pd dovranno fare i conti con una situazione incancrenita dalla fuga in avanti del gruppo dem guidato da Antonietta Garzia – una delle aspiranti alla candidatura a sindaco nel 2026 – e da Luigi Luciani e dal successivo veto di Ciro Buonajuto al rientro in giunta del suo ex vicesindaco. Una posizione «ufficializzata» dal primo cittadino già a inizio marzo, quando Ciro Buonajuto si disse pronto a (ri)accogliere nell’esecutivo solo Carmela Saulino e Gioacchino Acampora – gli assessori dem «costretti» a seguire la linea della sfiducia dettata dalla capogruppo Antonietta Garzia – mentre per l’ex vicesindaco Luigi Luciani l’avventura a corso Resina si doveva considerare finita. Inutili, durante gli ultimi 50 giorni, i tentativi delle colombe locali del Pd di provare a ricucire lo strappo: «La mia determinazione non è cambiata – avrebbe ribadito nei giorni scorsi il sindaco -. Al Pd spettano tre assessori, ma non nominerò nuovamente Luigi Luciani».

L’estate di fuoco

on le elezioni regionali praticamente alle porte e in vista della corsa alle urne del prossimo anno, i big del Pd hanno deciso di scendere personalmente in campo per provare a risolvere il rebus-Ercolano. Perché pensare di arrivare al doppio appuntamento con il voto senza alcuna rappresentanza politica a causa di liti e capricci locali sarebbe troppo perfino per un partito storicamente «masochista» con il Pd.

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